Gli analisti di Goldman Sachs ritengono che il peggio dell’azzeramento dei margini di profitto “sia probabilmente alle spalle”. I margini dell’S&P 500 sono scesi di oltre 100 punti base nell’ultimo trimestre dopo aver toccato i massimi storici nel 2021.
Nel frattempo il rallentamento si è attenuato e i margini del Q1 sono risultati superiori alle aspettative di Wall Street e in linea con i livelli pre-COVID.
“I ricavi resilienti, il rallentamento dell’inflazione dei costi di produzione e l’indebolimento del dollaro suggeriscono che i margini dovrebbero stabilizzarsi nei prossimi trimestri. Il nostro modello macro indica un calo di soli 36 punti base del margine netto dell’S&P 500 nel 2023, all’11,3%”, hanno dichiarato gli analisti in una nota ai clienti.
Per quanto riguarda gli aspetti negativi, gli analisti non vedono un potenziale “sostanziale” di un’espansione dei margini a breve termine.
“La crescita dei salari, i tassi di interesse e le scorte rimangono elevati. Prevediamo un aumento di soli 11 punti base del margine netto dell’S&P 500 nel 2024, contro la stima di 96 punti base. Il principale rischio negativo a breve termine per i margini di profitto è che l’economia entri in recessione“, aggiungono.
Sono inoltre cauti sull’espansione dei margini a lungo termine, poiché è improbabile che i fattori di traino del passato forniscano una grande spinta nei prossimi anni.
“Senza una continua espansione dei margini di profitto, i rendimenti dell’S&P 500 rischiano di scendere al di sotto del trend di lungo periodo”.
Tuttavia, l’aumento dell’uso di strumenti di intelligenza artificiale (IA) potrebbe rivelarsi “il maggiore supporto potenziale a lungo termine per i margini di profitto”.
“Le stime di produttività dei nostri economisti suggeriscono che l’IA potrebbe incrementare i margini netti di quasi 400 punti base in un decennio. Ma l’incertezza sull’impatto economico finale dell’IA e sulla risposta normativa che potrebbe suscitare è elevata”, concludono gli analisti di Goldman.
Articolo originale di Street Insider