GSK PLC ha annunciato il suo impegno per un futuro più sostenibile con lo sviluppo di un nuovo propellente per l'inalatore Ventolin che ridurrà le emissioni di gas serra di circa il 90%. Il colosso farmaceutico si sta preparando alla sperimentazione di Fase III di questo nuovo inalatore a dosaggio dosato (MDI), che potrebbe ridurre significativamente l'impronta di carbonio associata ai trattamenti per l'asma e la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).
L'amministratore delegato dell'azienda, Emma Walmsley, ha sottolineato che l'iniziativa fa parte della più ampia strategia di GSK per allinearsi agli obiettivi "net zero" della Science Based Target Initiative. Questi obiettivi comprendono un traguardo ambizioso di riduzione delle emissioni fino al 90% entro il 2045, sostenuto da un investimento di 1 miliardo di sterline in progetti come il programma di inalatori a basse emissioni.
La nuova tecnologia affronta un'importante sfida ambientale posta dagli attuali MDI, come Ventolin, che rappresentano una componente sostanziale dell'impronta di carbonio di GSK e dei sistemi sanitari di tutto il mondo. Gli inalatori tradizionali utilizzano propellenti HFC che, pur essendo meno dannosi dei CFC, sono comunque potenti gas serra. Si prevede che il Ventolin riprogettato a basse emissioni di carbonio inizierà la fase III di sperimentazione all'inizio del 2024 presso lo stabilimento francese di Evreux di GSK, specializzato nella produzione sostenibile di inalatori respiratori. Se le prove avranno successo e si otterrà l'approvazione delle autorità, l'introduzione sul mercato è prevista per il 2025.
Walmsley ha sottolineato il ruolo critico che le aziende devono svolgere nel ridurre al minimo le emissioni in ambito sanitario, come parte degli sforzi complessivi di decarbonizzazione. L'annuncio arriva in un momento in cui cresce la richiesta di trasparenza da parte dell'opinione pubblica sui costi ambientali dei farmaci. GSK ha risposto impegnandosi a utilizzare completamente le energie rinnovabili entro il 2025 e a fissare obiettivi aggressivi di riduzione delle emissioni per raggiungere l'obiettivo di zero emissioni nel 2045.
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