Lunedì Guggenheim Securities ha modificato la propria posizione sulle azioni di GlaxoSmithKline (NYSE:GSK), portando il titolo da Neutral a Buy. La decisione dell'azienda fa seguito ai recenti aggiornamenti sui ricavi dell'azienda e alla crescente fiducia nel potenziale di benefici per i margini.
Questi fattori, secondo la società, suggeriscono un interessante rialzo del titolo, soprattutto se i problemi relativi allo Zantac saranno risolti positivamente.
L'azienda ha alzato le stime di vendita globale di GlaxoSmithKline per l'anno 2024 a 30.919 milioni di sterline, in aumento rispetto alla precedente stima di 30.216 milioni di sterline. L'aggiornamento è leggermente inferiore alla stima di consenso di 31.171 milioni di sterline. Inoltre, la stima dell'utile core per azione (EPS) per il 2024 è stata aumentata a 156 pence dalla precedente stima di 150,9 pence, superando la stima di consenso di 151 pence.
La tesi d'investimento di GlaxoSmithKline è guidata da diversi fattori chiave, tra cui le vendite stimate di Arexvy, che Guggenheim prevede raggiungeranno 1.235 milioni di sterline nel 2024, rispetto alla stima di consenso di 1.041 milioni di sterline.
L'azienda prevede l'espansione di Arexvy agli adulti di età compresa tra 50 e 59 anni e aggiornamenti positivi sul dosaggio in seguito ai dati della terza stagione. Per Shingrix, Guggenheim prevede vendite in linea con le stime, pari a 1.541 milioni di sterline per il 2024, sostenute dalla partnership con Zhifei, che dovrebbe aumentare la penetrazione del mercato in Cina.
L'analisi di Guggenheim indica anche fiducia nella crescita del profilo HIV a lunga durata d'azione di GlaxoSmithKline e nel successo del rilancio di Blenrep. La guidance dell'azienda per un margine superiore al 31% entro il 2026 è considerata realizzabile, con margini stabili negli anni successivi che dovrebbero essere sostenuti da una forte performance dei prodotti.
La società ha fissato un obiettivo di prezzo per GlaxoSmithKline a 20,31 sterline per azione, che rappresenta un potenziale aumento del 22% rispetto all'ultimo prezzo di chiusura.
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