TEL AVIV - La Borsa di Tel Aviv (TASE) ha respinto le accuse secondo cui Hamas avrebbe tratto vantaggio dalle vendite allo scoperto di titoli israeliani prima dell'attacco terroristico del 7 ottobre 2023. Uno studio condotto da accademici statunitensi ha evidenziato modelli di trading insoliti che suggeriscono la conoscenza dell'incidente, ma i funzionari del TASE hanno citato i rigidi protocolli antiriciclaggio come difesa contro tali attività illecite.
La questione controversa è nata in seguito a un rapporto dei professori Robert J. Jackson, Jr. della NYU e Joshua Mitts della Columbia University, che hanno osservato vendite allo scoperto anomale nell'ETF MSCI Israel di iShares e nella Bank Leumi al momento dell'attacco. I ricercatori hanno evidenziato un comportamento sospetto del mercato durante un periodo tipicamente poco attivo a causa delle festività ebraiche, tra cui un'impennata di vendite allo scoperto che ha raggiunto il picco il 3 aprile in seguito alle prime voci di un complotto di Hamas e di nuovo il 2 ottobre, pochi giorni prima dell'attacco.
In seguito all'evento del 7 ottobre, il valore delle azioni della Bank Leumi ha subito un calo significativo di quasi il 9% il giorno successivo. Queste anomalie di trading hanno portato a indagare se queste operazioni potessero essere state effettuate con una conoscenza anticipata dell'attacco, con l'obiettivo di ottenere profitti sostanziali dalla successiva reazione del mercato.
Yaniv Pagot della Borsa di Tel Aviv ha risposto a queste preoccupazioni, sottolineando le solide misure del TASE per prevenire il riciclaggio di denaro e applicare gli accordi di prestito di azioni. Secondo Pagot, tali regolamenti impedirebbero efficacemente a entità come Hamas o organizzazioni collegate di impegnarsi nel presunto trading informato.
Lo studio di Jackson e Mitts ha tracciato un parallelo tra l'attività di trading vista prima dell'attacco di ottobre e i movimenti di mercato più intensi durante le crisi passate, come il crollo finanziario e la pandemia. Ciò ha suscitato discussioni sulla necessità di un'applicazione più rigorosa contro le pratiche di trading illegali basate su informazioni non pubbliche.
L'Israel Securities Authority (ISA) sta indagando attivamente sulle operazioni in questione. L'indagine giunge in un momento in cui i mercati finanziari globali sono sempre più attenti a prevenire le attività illegali che possono minare la fiducia degli investitori e l'integrità del mercato.
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