LONDRA - Sean Doyle, amministratore delegato di British Airways, ha espresso le sue preoccupazioni in merito alla nuova normativa ETA (Electronic Travel Authorization) implementata nel Regno Unito, che a suo avviso potrebbe avere un impatto significativo sul vantaggio competitivo della compagnia aerea. Intervenendo oggi alla conferenza Airline 2023 a Londra, Doyle ha sottolineato le sfide poste dalla richiesta di autorizzazione di 10 sterline per i viaggiatori esenti da visto, compreso un potenziale ritardo per i viaggiatori d'affari se la documentazione non viene elaborata tempestivamente.
La politica dell'ETA, che impone ai passeggeri esenti da visto di richiedere il permesso tre giorni prima dell'arrivo, è particolarmente preoccupante per l'aeroporto di Heathrow, dove circa la metà della clientela è costituita da passeggeri in coincidenza. Con il 40% dei collegamenti di British Airways che si basano sul traffico di transito, l'addebito aggiuntivo e i possibili ritardi potrebbero svantaggiare i vettori britannici rispetto ad altri hub europei che non impongono tali tasse sul transito attraverso gli hub internazionali.
Le osservazioni di Doyle arrivano mentre l'industria dell'aviazione è alle prese con i cambiamenti post-Brexit. Il sistema ETA, già attivo per i cittadini del Qatar, ha sollevato preoccupazioni tra i gruppi industriali come Airlines UK e BAR UK. Esse sostengono che la maggior parte dei Paesi non impone tasse ai viaggiatori che transitano semplicemente nei loro hub internazionali.
Il capo di British Airways ha esortato tutti i viaggiatori a tenersi aggiornati sugli aggiornamenti delle politiche di immigrazione e ad assicurarsi di aver predisposto i documenti di ingresso per i passeggeri con largo anticipo per evitare complicazioni al momento dell'ingresso nel Regno Unito. Ha sottolineato che tali ostacoli normativi minacciano lo status di Heathrow come mega-hub essenziale per la connettività globale e il suo sviluppo futuro.
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