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Leader Ue appoggiano politica bilancio più rigida per zona euro in 2025

Pubblicato 22.03.2024, 09:19
© Reuters. Banconote in euro. REUTERS/Dado Ruvic

BRUXELLES (Reuters) - I leader dell'Unione europea oggi appoggeranno una politica fiscale leggermente più rigida per la zona euro il prossimo anno, per contribuire a ridurre l'inflazione e rendere più stabili le finanze pubbliche dopo le spese straordinarie durante la pandemia Covid e la crisi dei prezzi dell'energia.

L'approvazione arriva dopo l'11 marzo, quando i ministri delle Finanze dei 20 Paesi aderenti all'euro hanno concordato le linee guida della politica di bilancio per il 2025, per tenere conto delle nuove regole fiscali che concedono più tempo per ridurre il debito mantenendo gli investimenti.

"Il Consiglio europeo approva... la raccomandazione sulla politica economica della zona euro", si legge nel progetto di conclusioni dei leader Ue.

Secondo la raccomandazione approvata, le nuove regole fiscali richiederebbero una politica di bilancio complessiva leggermente in contrazione nella zona euro nel 2025.

"Questo sarebbe opportuno alla luce delle attuali prospettive macroeconomiche, della necessità di continuare a rafforzare la sostenibilità fiscale e di sostenere il processo disinflazionistico in corso, mentre le politiche dovrebbero rimanere flessibili a fronte dell'incertezza prevalente", si legge nella raccomandazione approvata.

La Commissione europea prevede che il deficit di bilancio aggregato della zona euro nel 2024 si ridurrà al 2,8% del Pil dal 3,2% del 2023, per poi scendere solo marginalmente al 2,7% nel 2025.

Ciò dovrebbe contribuire a far scendere l'inflazione al consumo dal 5,4% nel 2023 al 2,3% nel 2024 e poi al 2,0% nel 2025, fino a raggiungere l'1,9% nel 2026, secondo le previsioni della Banca centrale europea (Bce).

I leader approveranno anche un piano concordato dai ministri delle Finanze dell'Ue su come attrarre capitali privati in Europa per finanziare la costosa transizione del continente verso un'economia più verde e digitale, competendo con la Cina e gli Stati Uniti per le tecnologie chiave e le materie prime.

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Il piano prevede la creazione di un'unione dei mercati dei capitali (Cmu) nei 27 Paesi che compongono l'Unione europea, che allenti le barriere agli investimenti privati. E' un compito che spetta al prossimo Parlamento europeo e alla Commissione che inizieranno il loro mandato quinquennale rispettivamente a metà e verso la fine di quest'anno.

Tra le aree di interesse vi sono la cartolarizzazione, l'armonizzazione delle leggi sull'insolvenza, il trattamento fiscale dei risparmi pensionistici e delle plusvalenze o i requisiti di quotazione.

"Creare un mercato unico dei capitali efficace e ben funzionante con la realizzazione della Cmu è una necessità per l'Europa", ha dichiarato il ministro delle finanze dell'Irlanda Paschal Donohoe.

"La Cmu è uno degli elementi chiave che ci permette di concentrare l'attenzione sulla competitività della zona euro, indispensabile per rispondere ai profondi cambiamenti in atto nel panorama economico globale", ha affermato.

(Tradotto da Laura Contemori, editing Stefano Bernabei)

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Orban ha ragione da vendere, Europa di servi USA.
Più rigidi tra i membri UE..poi buttate soldi per i falliti Ukraini. Fate schifo
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