Alcuni investitori stanno decidendo di vendere le loro azioni per realizzare guadagni perché prevedono un possibile calo a breve termine del mercato azionario.
Gli strateghi azionari della banca d'investimento americana Jefferies continuano a mantenere i loro investimenti nel gruppo noto come "Magnifici Sette", composto dalle principali società tecnologiche statunitensi, ma consigliano ai loro clienti di rivalutare gli altri investimenti in azioni.
Negli ultimi tre mesi, Jefferies ha avuto una visione positiva sulle azioni, influenzata dai cambiamenti di umore degli investitori. Tuttavia, gli analisti della banca stanno ora lanciando un segnale di cautela, come riportato in una recente intervista.
Gli analisti prevedono che le banche centrali potrebbero rimandare la riduzione dei tassi di interesse per un periodo più lungo di quanto previsto in precedenza, a causa del persistere di un'inflazione elevata, anche se il ritmo di espansione economica sta rallentando. Continuano ad avere una visione favorevole delle azioni per l'anno 2024, prevedendo una seconda metà dell'anno più robusta grazie alla riduzione dei tassi di interesse e all'aumento della spesa pubblica, che potrebbe essere influenzata dalle elezioni mondiali.
Gli analisti distinguono le "Magnifiche Sette" - Apple, Microsoft, Nvidia, Alphabet, Amazon, Meta e Tesla - non solo come aziende tecnologiche ma anche come società con utili costantemente elevati e affidabili.
Questa differenziazione è importante in quanto si prevede che gli investitori inizieranno a privilegiare questi titoli di alta qualità in risposta alla prevista decelerazione economica dei prossimi mesi.
Inoltre, l'istituto percepisce una sostanziale opportunità di crescita nell'intelligenza artificiale e in altri settori tecnologici, indicando che la fase commerciale per queste aziende è solo all'inizio.
Sebbene Jefferies preveda che i mercati azionari degli Stati Uniti avranno un andamento migliore rispetto a quelli europei, a causa dei più forti legami economici dell'Europa con la Cina, mostra una preferenza per i titoli bancari europei rispetto a quelli statunitensi.
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