MILANO (Reuters) - Mediobanca (MI:MDBI) non ha bisogno di un'acquisizione per crescere e la modifica dei criteri di nomina del suo AD è benvenuta.
Lo ha detto Ennio Doris, fondatore e presidente di Banca Mediolanum (MI:BMED), tra i principali soci di Piazzetta Cuccia.
"Mediobanca non ha bisogno di fusioni, può crescere per linee interne. È chiaro che lo farebbe solo se ci fosse una opportunità, ma non è obbligata", ha detto Doris in occasione della presentazione di alcune nuove iniziative della banca che presiede.
In merito al possibile cambiamento dei criteri per la nomina dell'amministratore delegato, con l'apertura anche a manager esterni, Doris si è detto "favorevole".
"Questa è stata una anomalia inserita quando un socio bancario era arrivato al 18%", ha ricordato, riferendosi allo statuto attuale di Mediobanca, che prevede che l'AD sia scelto fra chi è dipendente della banca da almeno tre anni.
Il manager, ormai vicino agli 80 anni, ha confermato di essere un azionista "felice e stabile" di Mediobanca.
L'istituto "non ha i costi pesanti dovuti alla struttura distributiva che hanno le banche tradizionali, ha diversificato moltissimo i ricavi e ha un accesso diretto al mercato del risparmio gestito retail attraverso Chebanca!", ha sottolineato.
La stategia dell'attuale AD di Mediobanca, Alberto Nagel, è finita nel mirino di Leonardo Del Vecchio, diventato primo azionista di Piazzetta Cuccia con una partecipazione del 10% circa. L'ottantaquattrenne fondatore di Luxottica (MI:LUX), dopo aver chiesto una maggiore focalizzazione sull'investment banking e su una crescita attraverso acquisizioni, ha tuttavia espresso apprezzamento per il piano pluriennale presentato a metà novembre.
(Maria Pia Quaglia, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)