Investing.com - Le borse asiatiche sono crollate nella giornata di lunedì, con la peggiore performance giornaliera del Nikkei in più di due anni, a seguito del devastante terremoto di venerdì e dello tsunami che ha colpito il Giappone nord-orientale.
Durante la fase finale degli scambi asiatici, l’indice Hang Seng di Hong Kong ha perso lo 0,45%, l'indice S&P/ASX 200 è sceso dello crollato 0,40%, mentre l’indice nipponico Nikkei 225 è precipitato dello 6,18%.
Le vittime del devastante terremoto e dello tsunami superano le 10.000, e il rischio di dispersione di radiazioni da una centrale nucleare è ancora una minaccia, e si lavora per limitare i ai reattori nucleari.
Le azioni della Tokyo Electric Power Company, gestore della centrale di Fukushima di energia nucleare che ha subito un'esplosione al reattore dopo il sisma, sono letteralmente crollate del 23,6%.
I produttori di petrolio e gas JX Holdings e Cosmo Oil che hanno subito delle esplosioni nelle raffinerie a seguito del terremoto, sono crollate rispettivamente del 15% e del 21,6%.
Intanto Toyota, principale casa automobilistica mondiale, ha visto le azioni crollare del 7,9%, i titoli Nissan precipitano del 9,5%, mentre la Honda registra un crollo del 6,5%, dopo aver sospeso le operazioni in quasi tutti i loro impianti nazionali fino a nuovo avviso.
Le azioni nel settore finanziario sono in netto calo, il principale gruppo finanziario nipponico, Mitsubishi UFJ Financial Group, ha visto un crollo del 7,2%, mentre Mizuho Financial Group è precipitato del 10,5%.
All'inizio della giornata, la Banca del Giappone ha offerto di versare in giornata 7 mila miliardi di yen nel mercato monetario, la cifra in assoluto più alta per una tale operazione.
Il principale produttore australiano di uranio Paladin Energy ha visto le azioni crollare del 16,5%, mentre Energy Resources, produttore di reattori nucleari produttore crolla del 12,2%, mentre in Giappone si lavora per scongiurare i pericoli dei danni ai reattori nucleari.
Le prospettive per i mercati azionari europei, nel frattempo, sono negative. I futures EURO STOXX 50 sono scesi dello 0,99%, i futures francesi CAC 40 hanno perso lo 0,83%, i futures FTSE 100 perdono lo 0,62%, mentre i futures tedeschi DAX hanno indicato una perdita dell’1,55%.
Nel corso della giornata, la zona euro pubblicherà i dati ufficiali sulla produzione industriale.
Durante la fase finale degli scambi asiatici, l’indice Hang Seng di Hong Kong ha perso lo 0,45%, l'indice S&P/ASX 200 è sceso dello crollato 0,40%, mentre l’indice nipponico Nikkei 225 è precipitato dello 6,18%.
Le vittime del devastante terremoto e dello tsunami superano le 10.000, e il rischio di dispersione di radiazioni da una centrale nucleare è ancora una minaccia, e si lavora per limitare i ai reattori nucleari.
Le azioni della Tokyo Electric Power Company, gestore della centrale di Fukushima di energia nucleare che ha subito un'esplosione al reattore dopo il sisma, sono letteralmente crollate del 23,6%.
I produttori di petrolio e gas JX Holdings e Cosmo Oil che hanno subito delle esplosioni nelle raffinerie a seguito del terremoto, sono crollate rispettivamente del 15% e del 21,6%.
Intanto Toyota, principale casa automobilistica mondiale, ha visto le azioni crollare del 7,9%, i titoli Nissan precipitano del 9,5%, mentre la Honda registra un crollo del 6,5%, dopo aver sospeso le operazioni in quasi tutti i loro impianti nazionali fino a nuovo avviso.
Le azioni nel settore finanziario sono in netto calo, il principale gruppo finanziario nipponico, Mitsubishi UFJ Financial Group, ha visto un crollo del 7,2%, mentre Mizuho Financial Group è precipitato del 10,5%.
All'inizio della giornata, la Banca del Giappone ha offerto di versare in giornata 7 mila miliardi di yen nel mercato monetario, la cifra in assoluto più alta per una tale operazione.
Il principale produttore australiano di uranio Paladin Energy ha visto le azioni crollare del 16,5%, mentre Energy Resources, produttore di reattori nucleari produttore crolla del 12,2%, mentre in Giappone si lavora per scongiurare i pericoli dei danni ai reattori nucleari.
Le prospettive per i mercati azionari europei, nel frattempo, sono negative. I futures EURO STOXX 50 sono scesi dello 0,99%, i futures francesi CAC 40 hanno perso lo 0,83%, i futures FTSE 100 perdono lo 0,62%, mentre i futures tedeschi DAX hanno indicato una perdita dell’1,55%.
Nel corso della giornata, la zona euro pubblicherà i dati ufficiali sulla produzione industriale.