di Elvira Pollina
COLOGNO MONZESE (Reuters) - L'ipotesi di una cessione di Mediaset (BIT:MFEB), oggi Mfe-MediaForEurope, è un tema di cui la famiglia Berlusconi non ha mai parlato, mentre per il gruppo televisivo resta prioritario portare avanti il progetto di espansione a livello europeo.
Lo ha detto l'amministratore delegato Pier Silvio Berlusconi, replicando alle speculazioni della stampa e del mercato sulla possibilità che la morte del padre Silvio, ex premier e fondatore del gruppo, apra questo scenario.
"La risposta alla domanda se in famiglia abbiamo mai parlato di cessione di Mediaset è: no", ha affermato Berlusconi nel corso della conferenza stampa di presentazione dei palinsesti televisivi della prossima stagione.
Domani, secondo fonti vicine alla situazione, dovrebbe essere annunciato il contenuto del testamento di Silvio Berlusconi, che ridisegnerà l'assetto azionario di Fininvest, la holding che controlla Mfe, di cui l'ex premier deteneva circa il 60%. No comment dalla holding.
Pier Silvio Berlusconi ha detto che "c'è compattezza assoluta" con il fratello e le sorelle sulla strategia della holding di famiglia che detiene oltre alla quota in Mfe anche quelle in Mondadori (BIT:MOED) e Banca Mediolanum (BIT:BMED) .
Per quanto riguarda Mfe, Berlusconi ha ribadito che l'obiettivo resta quello di costruire un broadcaster paneuropeo, portando avanti in Germania - dove il gruppo detiene una partecipazione di circa il 29% in Prosiebensat.1 - il percorso iniziato con l'integrazione della controllata spagnola.
Berlusconi ha riconosciuto una maggiore apertura al dialogo da parte del nuovo management di Prosiebensat.1, senza entrare nel merito di quale sarà la strada dal punto di vista finanziario per arrivare all'obiettivo del consolidamento.
"La nostra presenza in Germania ci vede come azionisti di lungo termine [in Prosiebensat.1], a noi interessa portare avanti il progetto industriale in cui crediamo, ovvero un agglomerato di broadcaster europei... la tv nazionale ha ancora tantissimo da dire, ma per stare al passo con i giganti del web deve crescere a livello internazionale", ha spiegato Berlusconi.
"Come ci arriviamo non conta, vorremmo arrivarci il prima possibile, non c'è tanto tempo da perdere", ha risposto a chi gli chiedeva se la modalità potrebbe essere quella di una fusione con il gruppo tedesco.
Rispetto al ruolo di Vivendi (EPA:VIV) e alla possibilità che si riaccenda un'alleanza con i francesi per portare avanti il progetto europeo dopo la chiusura dell'annosa battaglia legale, Berlusconi si è limitato a dire che i rapporti con il gruppo transalpino sono "normalissimi rapporti con un socio finanziario e silente".
PIER SILVIO BERLUSCONI: NON SCENDO IN POLITICA
A rendere più complicato il percorso di avvicinamento a Prosiebensat.1, iniziato con la costruzione di una quota nel 2019 e culminato la settimana scorsa con l'ingresso di Mfe nel supervisory board del gruppo, sono stati una certa resistenza del sistema politico tedesco nei confronti dell'ex premier e i timori che l'emittente con sede a Monaco potesse perdere la propria indipendenza.
A questo proposito, Pier Silvio Berlusconi ha escluso un suo interesse a seguire le orme del padre, fondatore di Forza Italia, partito che sostiene il governo di destra guidato da Giorgia Meloni.
"Assolutamente no, io non scendo in politica", ha detto.
"Oggi Mediaset sta attraversando un momento importantissimo. Anche mai fosse, ritengo che io debba rimanere a Mediaset a fare il mio mestiere".
Commentando l'attuale momento politico dopo l'uscita di scena del padre, il numero uno di Mfe ha detto di ritenere che "Forza Italia debba garantire stabilità al governo".
"Al di là di come la si pensi... l'importante è che in Italia ci sia un governo che garantisca stabilità", ha sottolineato, affermando di avere "un buon rapporto" con Giorgia Meloni, per la quale ha "stima personale".
Per quanto riguarda la partita dei diritti televisivi della Serie A, che vede Mfe in corsa per l'acquisizione di una partita in chiaro a partire dal 2024/2025, Berlusconi ha ribadito un "approccio razionale" al prodotto.
"Per noi il calcio è un prodotto importante. E' ovvio che noi vorremmo continuare ad averlo sulle nostre reti. Ribadisco che i prezzi di oggi sono prezzi folli. Noi non usciremo mai da ciò che è razionale".
(Elvira Pollina, editing Francesca Piscioneri)