Di Laura Sanchez
Investing.com - L'authority finanziaria di Pechino ha dettato le linee guida per la crisi di China Evergrande (HK:3333), che ora dovrà concentrarsi sul completamento delle proprietà incompiute e sui rimborsi per gli investitori, evitando l'insolvenza sulle obbligazioni in dollari.
In un incontro con i rappresentanti del colosso immobiliare (che ha passività pari al 2% del Pil cinese), i regolatori cinesi hanno affermato che la società dovrà comunicare in modo pro-attivo con gli obbligazionisti per evitare il default, secondo quanto riportato da Bloomberg. Evergrande ha un prestito obbligazionario in dollari da $83,5 milioni in scadenza questo giovedì, con un periodo di 30 giorni per effettuare il pagamento, oltre il quale verrà dichiarata l'insolvibilità del prestito.
Non è chiaro se l'entità statale abbia offerto un sostegno finanziario alla società e non è chiaro se la società alla fine sarà costretta a non ripagare i creditori offshore, osserva Bloomberg. Questa "guida" normativa offre pochi indizi su quale potrà essere la fine di Evergrande, ma evidenzia come il presidente Xi Jinping voglia evitare default potenzialmente molto dannoso per la crescita economica del paese e per un settore immobiliare garantisce il 30% del Pil.
Nonostante la debacle di Evergrande possa essere ricondotta alla politica di Xi di ridimensionare le società immobiliari "troppo indebitate" e scoraggiare il cosiddetto "moral hazard", è difficile che il governo possa permettere un default che potrebbe minacciare la stabilità economica e sociale.
Inoltre, le importanti iniezioni di pronti contro termine nel sistema finanziario effettuate ∂alla People's Bank of China negli ultimi giorni suggeriscono come i legislatori si siano messi all'opera per arginare eventuali ripercussioni sui mercati dei capitale rafforzandone la liquidità disponibile.
Evergrande ha reso noto ieri di aver raggiunto un accordo con i creditori sul prestito denominato in yuan onshore, ma restano i dubbi sull'onere in dollari con scadenza odierna.