Di Alessandro Albano
Investing.com - Il 2022 è terminato con un calo di circa il 70 per Tesla (NASDAQ:TSLA), mentre il 2023, anche grazie ad un risk-on generale sulle Borse, il titolo ha recuperato oltre il 13% nonostante il taglio dei prezzi sui propri modelli che non ha convinto del tutto gli analisti.
Ad inizio gennaio, la società di Elon Musk ha annunciato che il costo della Model 3 verrà tagliato tra il 6% e il 14% negli Stati Uniti, mentre la Model Y costerà quasi il 20% in meno. In Europa, invece, la revisione dei costi interesserà entrambe le vetture in mercati come Austria, Francia, Germania, Paesi Bassi, Norvegia, Svizzera e Regno Unito.
In base ai calcoli di Reuters, i tagli negli Stati Uniti annunciati ieri sera rappresentano uno sconto compreso tra il 6% e il 20% rispetto ai prezzi precedenti.
Musk se lo può permettere
Secondo Antonio De Negri, CEO della banca d'investimento digitale Smart Bank questa "è una mossa aggressiva che l’azienda si può permettere e che deve fare per gestire il “first mover advantage”.
Tesla, spiega l'Ad, ha infatti un modello di distribuzione diretta e grazie a questo può agire in modo così deciso. "Si tratta probabilmente dell'unica azienda che può permettersi di sacrificare il margine per la crescita, perché la maggior parte del settore passa attraverso i concessionari e non può competere a questo livello", aggiunge De Negri.
Questa libertà, tuttavia, di non sgombra il campo da alcuni potenziali elementi critici. In particolare, il timore di Smart Bank è che il calo della domanda possa avvenire mentre Tesla sta aumentando le sue fabbriche e quindi in un momento in cui i volumi di produzione target devono essere rispettati.
L'ambizione di Tesla di aumentare costantemente le consegne di veicoli del 50% all'anno ne ridurrà i margini. "Oggi - spiega ancora il Ceo della digital bank - questi ultimi sono alti perché produce pochi modelli su larga scala e li vende a prezzi premium. Una vera e propria guerra di marketing per occupare market share come valore futuro, costi quello che costi. In sintesi: è impossibile valutare Tesla usando solo i fondamentali".
Effetti sul mercato
Guardando il titolo, le azioni Tesla vengono scambiate a circa 30 volte gli utili attesi durante l’anno appena iniziato (più del mercato dei peers), ma ai minimi storici. Toyota ad esempio vale 9 volte.
"Quindi è lecito farsi delle domande", afferma De Negri. "Eppure, noi rimaniamo ottimisti sulle prospettive finanziarie di Tesla, grazie anche a un’attesa di utili pari a circa $ 13 miliardi per il 2022, più del doppio della cifra dell'anno precedente. Unica condizione che vediamo, è che la crescita degli utili deve essere molto forte e progressiva per convincerci. E deve crescere la quota di mercato".
"Tesla vale come Toyota (TYO:7203), ma con un terzo dei ricavi e quindi è corretto essere analitici e guardare la progressione futura come main driver. La storia ci racconterà una strategia di marketing che verrà studiata nelle migliori università come case study. Non è ancora chiaro però se come modello di un grande successo o di una grande sconfitta", conclude De Negri.