Investing.com - Ancora una giornata negativa per Saipem (MI:SPMI) e Tenaris (MI:TENR) che cedono intorno al 4%, mentre resta debole anche Eni (MI:ENI). Male anche gli altri petroliferi europei, con la francese Technip (PA:FTI) che perde il 2%, la britannica BP (LON:BP) in calo di oltre l’1%, mentre restano sotto la parità Total (PA:TOTF) e Royal Dutch Shell.
Non bastano a Saipem i due accordi comunicati ieri relativamente ad un nuovo gasdotto in Serbia e una raffineria a Mosca. La notizia aveva sostenuto ieri il titolo fino a metà mattinata, ma il calo del greggio aveva finito per attirare le vendite.
Prezzo del petrolio WTI che scende a 64 dollari, con il Brent in scia a 73 dollari al barile. Sembra esaurirsi, dunque, l’impennata del prezzo dopo la decisione del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di non rinnovare le esenzioni per l’import di petrolio iraniano a otto Paesi, tra cui l’Italia.
Decisione, tra l’altro, oggetto di una telefonata tra Trump e il Premier italiano Giuseppe Conte, in cui il Presidente USA motivava la decisione con la scelta azzerare le esportazioni di petrolio, bloccando la sua principale fonte di entrate al regime iraniano.
A Wall Street, intanto, il settore petrolifero sarà sotto osservazione nel corso di questa stagione degli utili. Sono attesi per oggi, infatti, gli utili di Exxon Mobil (NYSE:XOM) e Chevron (NYSE:CVX), entrambe poco sopra la parità nel pre-market USA.