di Giuseppe Fonte
ROMA (Reuters) - Fatica ad arrivare l'accordo tra società di pagamenti, banche ed esercenti per ridurre le commissioni sulle transazioni elettroniche, secondo due fonti vicine alla situazione.
Una mancata intesa aprirebbe la strada al prelievo straordinario prefigurato in manovra.
Il governo a guida Giorgia Meloni vuole che le parti si accordino per ridurre le commissioni sulle transazioni elettroniche di valore fino a 30 euro per le imprese con ricavi annuali non oltre quota 400.000.
Meloni ha chiarito di essere pronta a imporre un "contributo di solidarietà" pari al 50% dei proventi netti incassati su queste transazioni in assenza di un accordo, che inizialmente doveva arrivare entro la fine di marzo.
Il piano di cui si sta discutendo prevede l'azzeramento delle commissioni sui pagamenti fino a 10 euro, con tagli decrescenti tra gli 11 e i 30 euro, ma secondo una delle fonti alcune società coinvolte stanno temporeggiando.
Il tavolo tra le parti tornerà a riunirsi il 20 aprile.
Il contributo straordinario, se introdotto, colpirebbe sia Nexi (BIT:NEXII) sia le banche che ricevono una parte delle commissioni pagate dagli esercenti.
(Tradotto da Chiara Bontacchio, editing Claudia Cristoferi)