(Reuters) - Il gruppo automobilistico francese Renault (EPA:RENA) ha raggiunto un margine operativo del 7,6% nel primo semestre, il più alto di sempre e già vicino all'obiettivo del 2025, grazie all'aumento dei prezzi delle nuove auto e al calo dei costi.
La società, i cui marchi includono le auto sportive Alpine e Dacia, è anche tornata a registrare un utile netto nei primi sei mesi dell'anno, pari a 2,12 miliardi di euro, dopo aver registrato una perdita di 1,68 miliardi nella prima metà del 2022. La perdita era stata causata dalla chiusura delle operazioni in Russia in seguito all'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca.
"Questi risultati sono il frutto dei nostri continui sforzi per ridurre i costi negli ultimi tre anni e della nostra strategia incentrata sul valore, combinata con i primi benefici di un'offerta di prodotti senza precedenti", ha detto l'amministratore delegato Luca de Meo in un comunicato.
Il precedente record di margine era stato stabilito nel secondo semestre del 2017, quando si era attestato al 7%. Renault punta a raggiungere un margine dell'8% entro il 2025 e del 10% entro il 2030.
Dopo un lancio di successo, la casa automobilistica ripone le proprie speranze in modelli come la Megane E-TECH Electric e i crossover SUV compatti Arkana e Austral.
La solida attività di Renault fa eco agli sviluppi di altre case automobilistiche, tra cui Stellantis (BIT:STLAM), le cui auto Peugeot e Citroen sono i principali concorrenti di Renault sul mercato francese, e la tedesca Volkswagen (ETR:VOWG). Anche questi competitor hanno registrato risultati migliori, grazie all'aumento dei prezzi, e hanno sottolineato le promettenti vendite dei propri veicoli elettrici.
Ieri Renault ha concordato con Nissan una nuova struttura per la loro decennale partnership. Il gruppo giapponese investirà fino a 663 milioni di dollari nell'unità elettrica Ampere prevista da Renault, mentre il gruppo automobilistico francese ridurrà la sua partecipazione in Nissan per mettere la relazione tra le due società su un piano di parità.
(Tradotto da Camilla Borri, editing Francesca Piscioneri)