Investing.com - Saipem (MI:SPMI) in testa al Ftse Mib con una crescita superiore al 4% mentre il principale indice di Piazza Affari aumenta i guadagni, sfiorando il +2%.
Il gruppo è sostenuto dall’aumento del prezzo del petrolio greggio, in crescita del 2%, che torna a 48 dollari al barili, con il Brent che segnala una performance simile superando i 57 dollari.
Ieri sono stati diffusi i dati dell’American Petroleum Institute (API) sulle scorte di greggio, segnalti in diminuzione di 4,5 milioni di barili, risultando a 443,7 milioni di barili nella settimana terminata il 28 dicembre.
La comunicazione di tali dati era stata posticipata a giovedì a causa delle festività.
Secondo gli analisti, l’accordo sul taglio alla produzione raggiunto dai paesi Opec e non Opec (Opec+) stanno sostenendo i prezzi, mentre l’agenzia di consulenza energetica FGE ha affermato che “per eliminare l’eccesso saranno necessari 3-4 mesi”.
A sostenere i prezzi del petrolio sono state anche le dichiarazioni del Ministero per il commercio cinese, confermando la ripresa delle trattative commerciali con gli Stati Uniti.
A Milano, intanto, restano in crescita anche gli altri titoli petroliferi con Tenaris (MI:TENR) che guadagna oltre il 3% e Saras (MI:SRS) che cresce dello 0,75%.
Sprint anche per Eni (MI:ENI) dopo che ha comunicato l’accordo per l’acquisizione del 70% del giacimento di petrolifero di Oooguruk in Alaska, arrivando così al 100% vista la precedente quota detenuta del 35%. Grazie a questa operazione, Eni potrà aumentare la propria produzione in Alaska di circa 7.000 barili di petrollio al giorno.
L’accordo è stato siglato con la Caelus Natural Reources Alaska ed è soggetto all’approvazione delle autorità e ad alcune condizioni di closing.