Di Mauro Speranza
Investing.com – Risiko bancario sempre al centro dell’attenzione dei mercati con le future mosse di Monte dei Paschi di Siena che possono condizionare gli altri istituti finanziari.
Secondo quanto scrive Il Messaggero, sarebbe allo studio un progetto di separazione degli asset di Mps quali filiali e sede storica, creando quella che è stata definita una ‘mini-Mps’, permettendo così la conservazione del brand in caso di fusione con Unicredit (MI:CRDI).
Si tratterebbe di un’ipotesi ideata per dare risposta alle istituzioni politiche locali, continua Il Messaggero, protagoniste di sempre maggiori richieste di garanzia per gli aspetti territoriali e occupazionali dell’operazione con la banca milanese.
Oltre che rendere più semplice la fusione, secondo il quotidiano questa ipotesi permetterebbe a Mps di arrivare ad un accordo per neutralizzare l’azione di responsabilità da 3,8 miliardi di euro promossa verso la banca senese. L’ipotesi potrebbe essere discussa nel cda di Mps di metà gennaio.
La notizia sta attirando gli acquisti sul titolo Banca Monte dei Paschi di Siena (MI:BMPS), oggi in crescita del 2% nonostante le 'incertezze' della borsa italiana e il Ftse Mib in territorio negativo.
La view degli analisti
Da Equita sottolineano come “contestualmente alla fusione con Unicredit da realizzare nella seconda metà del 2021”, è allo studio “la creazione di una legal entity ad hoc con l'inclusione della rete toscana di Banca Mps (circa 300 filiali), in modo da preservare per circa 3 anni il brand Mps”.
Per questi analisti, comunque, "tale misura non cambierebbe in ogni caso il senso industriale del deal, dato che la nuova società verrebbe comunque consolidata all'interno del gruppo Unicredit".
L’operazione, ricordano da Banca Akros, qualsiasi soluzione sarà adottata per Banca Mps, una ricapitalizzazione tra 2 e 2,5 miliardi di euro sarà comunque necessaria prima di procedere a una riprivatizzazione.