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Stellantis non ha bisogno di Stato italiano tra suoi azionisti - Elkann

Pubblicato 01.06.2023, 18:56
Aggiornato 01.06.2023, 19:00
© Reuters. Un'insegna di Stellantis all'esterno della sede della casa automobilistica a Auburn Hills, Michigan, Stati Uniti, 10 giugno 2021.   REUTERS/Rebecca Cook/File Photo

MILANO (Reuters) - Stellantis non ha bisogno dello Stato italiano come azionista perché la casa automobilistica è in buone condizioni.

Lo ha detto il presidente John Elkann in risposta all'idea rilanciata dall'industria italiana dell'auto di un investimento diretto dell'Italia nel gruppo.

Paolo Scudieri, presidente di Anfia, l'Associazione nazionale filiera industria automobilistica, ha detto che è "necessario" e "giusto" che Roma investa direttamente in Stellantis per bilanciare la presenza dello Stato francese, scrive il Sole 24 Ore oggi.  

Il governo francese, già azionista di Psa che nel 2021 si è fusa con Fiat Chrysler (BIT:STLAM) per creare Stellantis, è ora un socio "rilevante" della casa automobilistica franco-italiana con una quota del 6% circa.

"Penso che gli Stati entrano nelle imprese quando le imprese vanno male. E Stellantis va molto bene", ha detto Elkann a Torino, come confermato da un portavoce.

Elkann, che è anche AD di Exor (BIT:EXOR), ha spiegato che il ruolo della Francia come azionista di Stellantis è giustificato dalle difficoltà incontrate da Psa in passato, che hanno richiesto l'intervento del governo francese.

Exor è il maggiore azionista di Stellantis con una quota del 14%.

L'anno scorso, prima delle elezioni di settembre con cui è salito al potere il governo Meloni, l'attuale ministro delle Imprese Adolfo Urso - che è stato in precedenza presidente del Copasir - ha portato avanti una campagna per l'acquisto di una quota di Stellantis da parte di Cdp.

Urso è tra i promotori del nuovo "Fondo nazionale del Made in Italy" che, secondo una bozza del disegno di legge vista da Reuters, potrebbe consentire al governo di acquistare partecipazioni azionarie in società quotate, purché abbiano sede legale in Italia e non operino nel settore bancario, finanziario o assicurativo.

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Tra le filiere ritenute strategiche dall'esecutivo vi è quella dell'automotive, ma il riferimento alla sede legale in Italia sembra precludere un investimento in Stellantis, che è basata nei Paesi Bassi.

(Tradotto da Chiara Bontacchio, editing Sabina Suzzi)

Ultimi commenti

E allora investi sugli stabilimenti italiani......
diciamo che la famiglia ne dovrebbe restituire un po di soldi allo stato Italiano che l'ha foraggiata per anni care Biondino
continuate a comprare quella m....di fiat imbei
collllllione
Hanno avuto per decenni della cassa integrazione pagata da noi. Sono fior di farabutti.
collllllione
Stellantis non avrà bisogno dello stato italiano come azionista ma forse lo stato ha bisogno di essere azionista di Stellantis, per poter fare anche i propri interessi e quelli dei lavoratori che stanno lasciando a piedi, spostando la produzione sempre più nell'Europa dell'est e facendo prendere le decisioni importanti alla parte francese. Comunque mi pare una decisione che arriva con decenni di ritardo, con tutti i soldi versati nelle casse della Fiat
come posso fare soldi in questo cosa qui
stellantis ormai francese...e le gigafactory verranno costruite fuori dall'ITALIA.
ne fanno, una in Francia, una in Germania, una in Italia........siamo poco informati
se lo sai tu 👏
abbiamo già dato a Fiat. e loro sono andati in Olanda! . settore auto strategico? ma quando mai
Non ci credo che possano comprarere stellantis … casomai mps e saipem
sarebbe ora di terminare i finanziamenti a pioggia a un industria non italiana, con capitale in banche estere come Olanda, non paga le tasse e la dobbiamo ancora foraggiare??!
Si chiude il recinto quando ormai i buoi sono scappati!
dilettanti allo sbaraglio. altro che
Per questo donniamo ringraziare i governi di sinistra cge sanno solo tassare … Trump appena eletto ridusse le tasse alle aziende americane , chiedendo in cambio investimenti ed assunzioni …sarebbe ora che si incominci a ragionare in tal senso ,per evitare delocalizzazioni produttive e cambio sedi legali che ,comunque ,non dvrebbero essere permesse in nazioni facenti parte della UE
....e o sindacati dov'erano?
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