Investing.com - Prosegue il crollo di Telecom Italia (MI:TLIT) che cede intorno al 5% a metà seduta, alla sua quarta seduta negativa consecutiva.
L’assemblea dei soci prevista per il 29 marzo si sta trasformando in terreno di scontro tra il fondo americano Elliott e i francesi di Vivendi (PA:VIV).
Proprio Vivendi ha chiesto la revoca dei 5 amministratori legati a Elliott, in particolare dello stesso presidente Fulvio Conti e degli altri consiglieri Alfredo Altavilla, Massimo Ferrari (MI:RACE), Dante Roscini e Paola Giannotti de Ponti.
Vivendi vorrebbe sostituirli con Franco Bernabè, Rob van der Valk, Flavia Mazzarella, Gabreiele Galateri di Genola e Francesco Vatalaro.
L’attacco di Elliott era iniziato ieri, 11 marzo, con la presentazione di un documento firmato da Paul Singer in cui si evidenziava come Tim avesse ottenuto più risultati nei 100 giorni sotto la guida del nuovo ad Luigi Gubitosi che in un anno sotto la precedente gestione di Amos Genish.
Secondo Singer, Vivendi averebbe “lanciato un’incessante serie di aggressivi attachi nei confronti della società, del consiglio e degli stakeholder”. In tal modo, aggiungeva Singer, “Vivendi sta pregiudicando le possibilità che il nuovo management possa ricondurre la società sui binari della stabilità e della normalità”.
La risposta francese parlava di “pratiche di Elliott e di Paul Singer”, che hanno messo a rischio Telecom, definendo il comportamento lo stesso Singer “senza pietà” e ricordando la multa inflitta al fondo Usa da parte della Consob francese.
Ad attirare le vendite, inoltre, sono anche le ipotesi di fine “scalata” da aparte di Cassa Depositi e Prestiti, la quale ha raggiunto il suo obiettivo ottenendo l’8,7% del capitale Telecom.