ROMA (Reuters) - I piani di rilancio di Telecom Italia (BIT:TLIT) (Tim) devono salvaguardare tutti gli azionisti dell'ex monopolista telefonico, compreso il principale investitore Vivendi (EPA:VIV).
È quanto ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti.
La scorsa settimana Giorgetti ha incontrato i rappresentanti del gruppo francese Vivendi, che hanno espresso le loro preoccupazioni per il piano, appoggiato dal governom di vendere la rete fissa di Tim al fondo statunitense Kkr come parte di una strategia per ridurre drasticamnete il debito di Tim.
Kkr, che è in trattativa esclusiva con Tim, dovrebbe presentare un'offerta vincolante per l'asset entro domenica 15 ottobre.
"Dobbiamo trovare una soluzione nell'interesse di una infrastruttura fondamentale e che non danneggi tutti gli azionisti, Vivendi e tutti gli azionisti", ha detto Giorgetti parlando a margine in Senato.
L'aoperazione con Kkr, che ha valutato in via preliminare NetCo circa 23 miliardi di euro includendo il debito e alcune voci variabili, è una parte fondamentale della strategia dell'AD di Tim Pietro Labriola per rinnovare il gruppo di telecomunicazioni.
Alcuni analisti hanno avvertito che Tim potrebbe aver bisogno di un aumento di capitale se l'operazione con Kkr non si concretizzasse.
La vendita della rete è stata di fatto avallata dal governo della premier Giorgia Meloni, che ha autorizzato il Tesoro a partecipare all'offerta del fondo per la rete di Tim, un asset ritenuto di interesse strategico nazionale.
Giorgetti ha confermato che il Tesoro sta lavorando a questa soluzione, che "ha ricevuto il via libera dal governo", aggiungendo di essere disponibile a incontrare nuovamente i rappresentanti di Vivendi, se necessario.
Vivendi chiede un prezzo più alto per garantire la sostenibilitàdelle restanti attività di servizi di Tim, avevano detto in precedenza alcune fonti.
Con la sua quota di voto del 24%, Vivendi potrebbe mettere i bastoni tra le ruote in qualsiasi assemblea degli azionisti di Tim durante il voto dell'operazione, o successivamente contestarlo in tribunale.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Elvira Pollina)