Investing.com -- Dura presa di posizione di posizione di Vivendi (BIT:VIV) sulla trattiva per Netco. L’azienda francese, prima azionista di Tim con quasi il 24% delle quote, ha inviato una lettera al cda della società per mettere nero su bianco che qualsiasi decisione presa sull’offerta di KKR (NYSE:KKR)per la rete, senza passare dall’assemblea straordinaria, verrà impugnata, divenendo oggetto di un ricorso legale.
Sulla scia di questa notizia le azioni di Telecom Italia (BIT:TLIT) in Borsa Milano oggi hanno aperto in ribasso rispetto al valore di 0,249 euro della vigilia e intorno alle 10 il titolo perde il 4%. In base ai dati consultabili su Investing.com, nell’ultimo anno, la società di telecomunicazioni, che ha una capitalizzazione di 5,23 miliardi, ha aumentato il proprio valore sul FTSE MIB di oltre il 27%.
CODICE SCONTO
Per analisi più approfondite sul titolo e per accedere a tutte le funzioni di InvestigPro clicca su QUESTO LINK. Scegliendo il piano biennale ed inserendo il codice sconto “probf1”, potrai ricevere uno sconto del 65% rispetto al piano mensile full.
Scontro di pareri tra Vivendi e Tim
La lettera di Vivendi, riportata da Reuters, è sostenuta da 5 pareri legali ottenuti dalla società guidata da Arnaud de Puyfontaine. In sostanza, gli avvocati dei francesi sostengono che la vendita di Netco, l’asset di maggior valore del gruppo, modificherebbe l’oggetto sociale e lo statuto di Tim e per questo motivo la decisione dovrebbe essere valutata dai soci in un’assemblea straordinaria.
Al contrario, il cda di Tim fa affidamento su altri 3 pareri legali in cui si sostiene che la vendita della rete non modificherebbe l’oggetto sociale, ragion per cui la decisione spetterebbe al solo cda, all’interno del quale non ci sono membri di Vivendi.
Il tempo stringe, le prossime riunioni del board di Tim sono convocate per il 3 e il 5 novembre, quando verranno esaminate le offerte di Kkr per Netco e Sparkle, e il pressing di Vivendi sale. Nel complesso l’offerta del fondo americano dovrebbe aggirarsi intorno ai 25 miliardi di euro, una cifra più alta rispetto ai 23 miliardi di cui si parlava in precedenza, ma ancora inferiore alle richieste dell’azienda parigina che ha sempre valutato l’intero asset oltre 30 miliardi di euro.