I criminali informatici sotto il nome di N4ughtySecTU hanno nuovamente preso di mira i principali istituti di credito TransUnion ed Experian, minacciando di rilasciare dati sensibili a meno che non venga pagato un pesante riscatto. Quest'ultimo tentativo di estorsione si inserisce in una serie di attacchi informatici di alto profilo che hanno messo a rischio la sicurezza dei dati dei cittadini sudafricani.
Martedì scorso, TransUnion ha ricevuto una richiesta di riscatto di 30 milioni di dollari, accompagnata dalla divulgazione di informazioni private appartenenti al giornalista Sabelo Skiti come prova dell'hacking. Sebbene TransUnion non abbia riscontrato alcuna prova di violazione o perdita di dati nelle sue attività sudafricane, l'azienda rimane in stato di massima allerta. Experian non ha ancora risposto pubblicamente alle accuse.
Le richieste degli hacker riecheggiano un precedente incidente dell'anno scorso, quando chiesero 15 milioni di dollari a TransUnion dopo aver rivendicato l'accesso a milioni di record di credito e numeri di identificazione. L'Information Regulator ha poi imposto a TransUnion di divulgare pubblicamente i dettagli dei dati compromessi attraverso vari media in tutte le lingue nazionali.
Le vulnerabilità in corso sono state evidenziate quando le informazioni personali del presidente Cyril Ramaphosa sono state rivelate come parte dei dati a cui si è acceduto illegalmente durante l'hacking di un server governativo. Questa violazione ha coinvolto anche altri enti come il Dipartimento di Giustizia e Transnet, sottolineando la portata più ampia delle minacce informatiche che le istituzioni governative devono affrontare.
Alla luce di questi sviluppi, si chiede che gli organismi di regolamentazione impongano una verifica più rigorosa delle misure di sicurezza per prevenire ulteriori incidenti. La natura ripetuta di questi attacchi informatici sottolinea la necessità critica di solide difese di sicurezza informatica per salvaguardare i dati sensibili dei consumatori da tali minacce.
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