8 agosto (Reuters) - Le borse dell'area Asia-Pacifico sono pesanti con gli investitori in cerca di titoli sicuri mentre montano i timori per l'acuirsi di crisi geopolitiche in Ucraina e nel Medio oriente che minacciano la crescita globale. Le perdite si sono ampliate dopo che il presidente Usa Barack Obama ha detto di aver autorizzato un attacco aereo in Iraq e ha annunciato l'invio di aiuti di emergenza per via aerea alle 40.000 persone appartenenti alle minoranze religiose intrappolate sulle montagne nel nord del Paese dopo le minacce dei militanti islamici per prevenire "un potenziale genocidio".
La crescita dell'export in Cina migliore delle attese ha spinto gli indici sopra i minimi di seduta ma non è bastata a ribaltare il trend della giornata. Le esportazioni di luglio in Cina sono salite del 14,5% su anno mentre le importazioni sono scese dell'1,6% lasciando il paese con un surplus commerciale di 47,3 miliardi di dollari. Le attese erano per una crescita dell'export del 7,5%, un aumento del 3% nell'import e un avanzo commerciale di 27 miliardi di dollari.
Intorno alle 8,30 italiane l'indice Msci dell'area Asia-Pacifico, che non comprende Tokyo che ha perso il 3%, scende di circa 1%.
SHANGHAI è tra i pochi indici con il segno positivo, praticamente piatta sulla seduta precedente, grazie ai dati dell'export e ad HONG KONG l'indice ha recuperato dai minimi quasi dell'1% ed è vicina alla parità. Prada perde circa l'1,6%.
SEUL ha chiuso in negativo per la quarta seduta di fila perdendo oltre 1% mentre SINGAPORE arretra ancora dello 0,8%.
In calo MUMBAI che replica il calo dell'1% visto già nella nella seduta precedente con titoli guida in forte ribasso come Tata Motors Ltd che perde oltre 2%, Bharat Heavy Electricals Ltd in calo del 2,4% e ICICI Bank che arretra del 2,3%. SYDNEY ha perso oltre 1,3%.
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