Investing.com - I futures dei titoli azionari USA puntano ad un’apertura in forte ribasso questo martedì, poiché i timori per un indebolimento economico globale pesano sul sentimento degli investitori.
Nelle prime ore di scambi della mattinata newyorkese, i futures Dow blue chip crollano di 232 punti, o dell’1,41%, i futures S&P 500 scendono di 30 punti, o dell’1,52%, mentre i futures Nasdaq 100 segnano un crollo di 77 punti, o dell’1,78%.
Ieri, l’indice Dow è schizzato di 125 punti dopo le parole dei funzionari della Federal Reserve secondo cui non la banca centrale potrebbe alzare i tassi di interesse quest’anno.
Il Presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, ed il Presidente della Fed di Atlanta, Dennis Lockhart, non escludono un aumento dei tassi di interesse statunitensi quest’anno, dichiarazioni che hanno incoraggiato i titoli.
Gli investitori attendono un discorso della Presidente della Fed Janet Yellen previsto nel corso della settimana che potrebbe far luce sulla decisione della scorsa settimana della banca di lasciare i tassi invariati.
Molti analisti ritengono che la Fed inizierà ad alzare i tassi a dicembre dopo aver mantenuto invariata la politica economica la scorsa settimana.
Per quanto riguarda i dati, gli Stati Uniti pubblicheranno i dati sull’indice dei prezzi delle case alle 09:00:00 ET, seguiti dal report della Fed di Richmond sul settore manifatturiero alle 10:00 ET.
In Europa, i titoli azionari sono crollati, dal momento che la propensione al rischio è diminuita tra i timori per un indebolimento della crescita economica globale.
Il tedesco DAX crolla del 2,5%; sull’indice pesa il crollo di Volkswagen (XETRA:VOWG).
L’attenzione degli investitori è rivolta alla pubblicazione dei dati sul settore manifatturiero cinese, attesi per domani, ed ai dati sul settore privato della zona euro per avere maggiori indicazioni sulle condizioni economiche globali.
Intanto, gli investimenti legati alla crescita, come rame e greggio, hanno registrato dei crolli per via del persistere dei timori per lo stato di salute dell’economia globale che fanno temere che l’eccesso di scorte di entrambe le materie prime possa durare più a lungo del previsto.