PECHINO (Reuters) - Il presidente cinese Xi Jinping ha salutato i "progressi" compiuti nei colloqui con il segretario di Stato statunitense Antony Blinken a Pechino, nell'ultimo giorno di una rara visita nella capitale cinese che punta ad evitare che i numerosi punti di disaccordo tra le potenze rivali sfocino in un conflitto.
Blinken, il primo segretario di Stato Usa a incontrare il leader cinese dal 2018, si è avvicinato tendendo la mano a Xi all'interno Grande Sala del Popolo, un edificio in Cina spesso utilizzato per eventi cerimoniali. Entrambi segnali positivi nella coreografia della diplomazia.
I due si sono stretti la mano, poi le delegazioni si sono confrontate sedendo a un tavolo da conferenza decorato con fiori di loto rosa, con Xi al centro e Blinken alla sua destra.
L'incontro, durato circa 30 minuti, potrebbe contribuire a facilitare un vertice tra Xi e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden nel corso dell'anno.
L'ultima volta che Biden e Xi si sono incontrati, a novembre a margine di un vertice del G20 a Bali, in Indonesia, si sono impegnati a comunicare con più frequenza, anche se da allora i rapporti si sono deteriorati su varie questioni, da Taiwan a problemi di spionaggio.
"Le due parti hanno concordato di dare seguito alle intese comuni che il presidente Biden e io abbiamo raggiunto a Bali. Le due parti hanno anche fatto progressi e raggiunto un accordo su alcune questioni specifiche. Questo è molto positivo", ha detto Xi a Blinken all'inizio dell'incontro.
Il segretario di Stato Usa ha risposto dicendo che i due Paesi "hanno l'obbligo e la responsabilità" di gestire le relazioni e che gli Stati Uniti sono "impegnati a farlo".
Gli incontri di Blinken a Pechino, compresi i colloqui con il capo della diplomazia cinese Wang Yi e il ministro degli Esteri Qin Gang, sono stati "sinceri e costruttivi", ha aggiunto.
Non è chiaro al momento dalle osservazioni di Xi o dai precedenti resoconti di Blinken quali progressi siano stati compiuti.
I media statali cinesi hanno riferito che Xi avrebbe detto a Blinken, durante i colloqui a porte chiuse, che Pechino "spera di vedere un rapporto solido e costante tra Cina e Stati Uniti" e di ritenere che i due Paesi "possano superare varie difficoltà".
Ma il presidente cinese avrebbe anche esortato gli Stati Uniti a non "danneggiare i legittimi diritti e interessi della Cina", evidenziando potenziali punti critici come Taiwan, l'isola autonoma che Pechino rivendica come propria, già emersi durante i precedenti incontri di Blinken.
TAIWAN INTERESSE CENTRALE
La mancanza di canali di comunicazione regolari e aperti tra le due principali economie mondiali ha messo in agitazione il mondo intero, e la riluttanza di Pechino a impegnarsi in regolari colloqui militari con Washington ha allarmato i Paesi vicini alla Cina.
Secondo gli analisti, però, i commenti di Xi e il linguaggio del corpo durante la visita sembrano segnalare la volontà di compiere dei progressi.
"Il messaggio della Cina è stato piuttosto positivo", ha detto Wu Xinbo, professore e direttore del Centro di studi americani dell'Università Fudan di Shanghai.
"Pechino ha mostrato che spera ancora di lavorare con gli Stati Uniti per stabilizzare e migliorare le relazioni. Penso che, sebbene la Cina non sia ottimista sulle relazioni sino-americane, non abbia nemmeno perso la speranza", ha aggiunto.
Lunedì scorso, Blinken ha sottolineato l'importanza di canali di comunicazione aperti per gestire le relazioni tra i due Paesi durante le oltre tre ore di un colloquio con Wang definito come "costruttivo" dal dipartimento di Stato.
Descrivendo le relazioni tra Stati Uniti e Cina come a un punto morto, Wang ha detto che la causa principale è la percezione sbagliata che gli Stati Uniti hanno della Cina.
"Dobbiamo assumere un atteggiamento responsabile nei confronti del popolo, della storia e del mondo, e invertire la spirale negativa delle relazioni tra Stati Uniti e Cina", ha detto Wang durante l'incontro con Blinken, secondo una dichiarazione rilasciata dal ministero degli Esteri cinese.
Il viaggio di Blinken, rinviato a febbraio dopo il sorvolo dello spazio aereo statunitense da parte di un presunto pallone spia cinese, è seguito con attenzione in tutto il mondo perché un ulteriore deterioramento dei rapporti potrebbe avere implicazioni globali sui mercati finanziari, sulle pratiche commerciali, sulle rotte e sulle catene di approvvigionamento.
I toni di Pechino su Taiwan sono stati particolarmente accesi durante la visita di Blinken. Wang ha detto che "la Cina non ha spazio per compromessi o concessioni", secondo la lettura cinese.
Gli Stati Uniti hanno a lungo mantenuto una politica di "ambiguità strategica" circa la possibilità di rispondere militarmente a un attacco a Taiwan, eventualità che Pechino non ha voluto escludere.
L'anno scorso, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, interpellato, ha detto che Washington difenderebbe Taiwan in caso di invasione cinese, anche se in seguito i suoi collaboratori hanno affermato che i commenti non riflettevano un allontanamento dalla politica di lunga data di "una sola Cina".
I funzionari statunitensi hanno sottolineato che gli Stati Uniti non sostengono l'indipendenza di Taiwan.
Inoltre, i funzionari Usa hanno sminuito la prospettiva di un'importante svolta nei colloqui, ma, così come gli analisti, si aspettano che la visita di Blinken apra la strada a ulteriori incontri bilaterali nei prossimi mesi, compresi eventuali viaggi della segretaria al Tesoro Janet Yellen e della segretaria al Commercio Gina Raimondo.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Claudia Cristoferi)