SHANGHAI (Reuters) - Il ministero del Commercio cinese ha avviato un'indagine antidumping sul brandy importato dall'Unione europea, una mossa che sembra essere principalmente rivolta alla Francia e che probabilmente aumenterà le tensioni tra Cina e Ue.
L'indagine fa seguito a una denuncia presentata dalla China alcoholic beverages association per conto dell'industria nazionale del brandy, si legge nell'annuncio del ministero del Commercio.
L'analisi si concentrerà in particolare sul brandy ottenuto dalla distillazione di vino d'uva, in contenitori di capacita' inferiore a 200 litri proveniente dall'Unione europea.
La Cina ha importato 1,57 miliardi di dollari di alcolici da vino d'uva distillato fino a novembre 2023 e la Francia rappresenta il 99,8% di tutte le esportazioni di brandy dell'Ue, secondo i dati doganali cinesi.
Le tensioni commerciali tra Cina ed Europa sono aumentate nell'ultimo anno, con entrambe le parti che si sono scambiate accuse di concorrenza sleale e protezionismo. A dicembre, l'Ue ha detto che avrebbe avviato un'indagine antidumping sulle importazioni di biodiesel dalla Cina.
Dopo l'annuncio, i titoli delle società francesi di liquori Remy Cointreau e Pernod Ricard (EPA:PERP) sono crollati, con Remy che, alle 12,50, scivola dell'11,89%. Le società vendono cognac, brandy della regione francese del Cognac, con marchi quali Remy Martin e Martell.
Pernod Ricard realizza il 10% delle vendite del gruppo in Cina e il cognac rappresenta oltre il 50% delle vendite di Pernod Ricard in Cina.
LVMH, la seconda società per valore quotata in Europa, che possiede Hennessey, perde oltre il 2%. Il titolo registra il peggior calo nell'indice Stoxx zona euro
Remy Cointreau ha preferito non commentare. Pernod Ricard e LVMH non hanno ancora risposto alle richieste di commento.
"Le mosse della Cina sono un avvertimento per far capire all'Europa che anche loro possono fare il gioco duro contro il crescente protezionismo in Europa", ha detto Shaun Rein, fondatore e amministratore delegato del China Market Research Group con sede a Shanghai.
In particolare, aggiunge, l'azione di Pechino contro i marchi europei sarebbe un "contrattacco" in risposta a quelli che ha descritto come attacchi dell'Ue al settore dei veicoli elettrici cinesi.
Durante il vertice di dicembre, i leader Ue hanno detto che l'Europa non avrebbe tollerato la "concorrenza sleale" della Cina, mentre Pechino ha detto all'Ue che si aspetta che Bruxelles eserciti prudenza nell'introdurre politiche commerciali "restrittive".
A settembre, la Cina ha definito "protezionistica" un'indagine dell'Unione europea contro le sovvenzioni, sostenuta da Parigi, sui veicoli elettrici prodotti in Cina.
(Tradotto da Camilla Borri, editing Andrea Mandalà)