MILANO/PECHINO (Reuters) - Il presidente della Cina Xi Jinping farà un discorso di pace in occasione dell'anniversario dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.
Lo ha detto il ministro degli esteri italiano Antonio Tajani a Radio Anch'io riferendo quando comunicatogli dal capo della diplomazia cinese Wang Yi, ieri in visita in Italia nell'ambito di un tour europeo.
Tajani ha detto che nell'incontro con Wang Yi ha chiesto alla Cina di usare tutto il suo potere per convincere la Russia a sedersi al tavolo delle trattative per garantire l'indipendenza dell'Ucraina e porre fine alla guerra.
Interpellato sul discorso di Xi, il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin ha dichiarato, durante l'abituale briefing di venerdì, di non poter fornire altre informazioni. "La posizione della Cina sulla situazione in Ucraina è stata coerente e chiara", ha detto Wang.
Pechino ha sempre chiesto la pace in Ucraina, ma si è astenuta dal condannare l'invasione della Russia. Poche settimane prima che la Russia invadesse l'Ucraina lo scorso febbraio, Xi e il presidente russo Vladimir Putin hanno stretto una partnership "senza limiti" tra i due Paesi.
Quanto al rinnovo dell'intesa sulla Belt and Road Initiative, nota anche come Nuova via della seta, Tajani ha detto che il governo è "ancora in fase di valutazione" e "deciderà al momento opportuno".
Nel 2019 l'Italia è stata la prima grande nazione industrializzata a entrare a far parte della Belt and Road Initiative cinese, un progetto colossale pensato per aumentare le rotte commerciali di Pechino.
Finora il patto, firmato durante una visita di Stato in Italia del presidente cinese Xi Jinping, non ha prodotto grandi risultati.
Ad agosto, prima di essere eletta e diventare premier, Giorgia Meloni aveva detto che non lo avrebbe perseguito. "Non c'è alcuna volontà politica da parte mia di favorire la penetrazione cinese in Italia o in Europa", aveva dichiarato in un'intervista a Reuters.
A dicembre, la Commissione europea ha presentato un piano chiamato Global Gateway per investire 300 miliardi di euro a livello globale entro il 2027 in progetti infrastrutturali, digitali e climatici come alternativa migliore alla Belt and Road Initiative cinese.
Sempre a Radio Anch'io Michele Geraci - ex sottosegretario allo Sviluppo economico nel primo governo Conte (2018-2019) e già allora grande sostenitore dell'intesa - ha criticato la prudenza di Tajani. "Non possiamo dare segnali ambigui alla Cina, dobbiamo chiarire che alla scadenza il memorandum verrà rinnovato perché è nell'interesse del nostro Paese", ha detto.
(Gianluca Semeraro a Milano, Joe Cash a Pechino, in redazione Claudia Cristoferi, editing Stefano Bernabei)