PARIGI (Reuters) - Il governo del presidente Emmanuel Macron dovrà affrontare due mozioni di sfiducia presentate all'Assemblea nazionale, dopo aver aggirato la Camera bassa per far passare una riforma profondamente impopolare del sistema pensionistico.
È improbabile che le mozioni di sfiducia di oggi vengano approvate, ma il risultato potrebbe essere incerto. Un esito positivo del voto di sfiducia farebbe cadere il governo e decadere la legge, che prevede un innalzamento di due anni dell'età pensionabile, da 62 a 64 anni.
Il ministro delle Finanze Bruno Le Maire ha definito ieri le votazioni "un momento di verità" per il governo.
In tutto il Paese sono scoppiati violenti disordini e i sindacati hanno promesso di intensificare gli scioperi, lasciando Macron ad affrontare la sfida più pericolosa dopo le proteste dei "Gilet Jaunes" di oltre quattro anni fa.
"Non è un fallimento, è un disastro totale", ha detto Laurent Berger, leader del sindacato moderato Cfdt, al quotidiano Liberation.
Per far cadere il governo, gli oppositori di Macron hanno bisogno del sostegno della maggioranza dei 577 deputati, in un'alleanza che dovrebbe spaziare dall'estrema sinistra all'estrema destra. Il dibattito è in calendario alle 16 e le votazioni seguiranno nel corso della giornata.
Gli alti funzionari del partito conservatore Les Républicains (Lr) hanno detto che non sosterranno le mozioni di sfiducia. Ma tra le loro fila ci sono dei ribelli.
Uno di loro, Aurelien Pradie, che è stato rimosso dall'incarico di numero due del partito per la sua opposizione alla riforma sulle pensioni, ha detto che circa 15 parlamentari di Lr sono pronti a sostenere la mozione tripartisan - ben al di sotto dei circa 26 necessari per il successo della stessa.
"I conti non tornano", ha detto a Reuters un altro ribelle dei Républicains, Fabien Di Filippo.
(Tradotto da Chiara Bontacchio, editing XX)