SAINT CROIX (Reuters) - I leader del G7 discuteranno una nuova strategia legale che consentirebbe il sequestro di 300 miliardi di dollari di asset russi congelati, quando si incontreranno a febbraio.
Lo hanno riferito due fonti a conoscenza dei piani e un funzionario britannico.
I funzionari statunitensi e britannici negli ultimi mesi hanno lavorato per rilanciare gli sforzi per confiscare i beni russi immobilizzati in Belgio e in altre città europee, e sperano che i leader del Gruppo dei Sette trovino un accordo su una posizione più forte nel loro incontro di fine febbraio, che cadrà intorno al secondo anniversario dell'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca, hanno detto le tre fonti.
La discussione si svolge mentre il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si scontra con l'opposizione dei Repubblicani alla sua richiesta di stanziare altri 61 miliardi di dollari di aiuti all'Ucraina, con i funzionari Usa che avvertono delle conseguenze disastrose per lo sforzo bellico in Ucraina.
Gli Stati Uniti, sostenuti da Regno Unito, Giappone e Canada, hanno proposto che i gruppi di lavoro del G7 sviluppino le varie opzioni per il G7, hanno detto le fonti, anche se non si aspettano "un vero e proprio annuncio" sul sequestro dei beni alla riunione di fine febbraio.
La nuova strategia legale consentirebbe il sequestro dei beni in "circostanze molto specifiche" che coinvolgono un Paese aggressore, ha detto una delle fonti.
"Gli Stati Uniti sono stati in grado di sviluppare una teoria legale su come la Russia potrebbe dover rispondere delle sue azioni che pensiamo sarà sostenuta a livello internazionale nei tribunali e sarà ampiamente riconosciuta come legittima", ha detto la fonte.
Non è stata per ora presa alcuna decisione e diversi Paesi - tra cui gli Stati Uniti e la Gran Bretagna - avrebbero bisogno di modifiche legislative per istituire le autorità necessarie per effettuare tali sequestri, hanno aggiunto due delle fonti.
Il Financial Times ieri ha scritto che Washington ha proposto di istituire tre gruppi di lavoro per esaminare le questioni legali relative alla confisca, il metodo di applicazione di tale politica e la mitigazione dei rischi, nonché le opzioni per trasmettere al meglio il sostegno all'Ucraina.
I leader del G7 sostengono da tempo che la Russia è obbligata, in base al diritto internazionale, a porre fine alla guerra e a pagare i danni causati, che secondo la Banca mondiale superano già i 400 miliardi di dollari.
In una dichiarazione del 6 dicembre, i leader del G7 hanno affermato che "esploreranno tutte le strade possibili per aiutare l'Ucraina a ottenere un risarcimento dalla Russia, in conformità con i nostri rispettivi sistemi legali e con il diritto internazionale" e hanno dato ordine ai ministri competenti di continuare a lavorare sulla questione.
Una delle fonti ha detto che c'è ancora molto lavoro da fare, anche per convincere altri Paesi a partecipare.
"Si tratta di qualcosa che la comunità internazionale dovrebbe fare collettivamente per garantire che possa essere fatto in modo efficace", ha detto la fonte, aggiungendo che alcuni Paesi avrebbero proceduto solo se tutti i Paesi europei avessero firmato.
Il Financial Times ha osservato che alcuni Paesi europei, tra cui l'Italia - che assumerà la presidenza del G7 nel 2024 - sono diffidenti, temendo le possibili implicazioni per la stabilità finanziaria e le azioni di ritorsione della Russia.
Mosca ha già minacciato di intraprendere azioni di ritorsione contro i Paesi che sequestrano i suoi beni.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Claudia Cristoferi)