(Reuters) - La giunta militare che detiene il potere in Myanmar ha concesso una grazia all'ex leader Aung San Suu Kyi per cinque dei 19 reati per i quali era stata condannata, ma la donna resterà agli arresti domiciliari.
Lo hanno comunicato i media statali e fonti informate.
Il portavoce della giunta Zaw Min Tun ha detto ad Eleven Media Group che verranno tolti 6 anni dalla pena detentiva di 33 anni di Suu Kyi. Ha aggiunto che il condono fa parte di una serie di amnistie grazie a cui sono stati liberati più di 7.000 prigionieri in tutto il Paese.
Il Myanmar è in preda a violente agitazioni dall'inizio del 2021 quando i militari hanno rovesciato il governo eletto di Suu Kyi, scatenando una repressione degli oppositori al governo militare che ha visto migliaia di persone detenute o uccise.
Ieri la giunta ha rinviato le elezioni promesse per agosto di quest'anno e ha esteso lo stato di emergenza per altri sei mesi, il che, secondo i critici, prolungherebbe la crisi.
La 78enne Suu Kyi, Premio Nobel per la pace nel 1991, fu arrestata durante il colpo di stato di due anni fa.
La settimana scorsa è stata trasferita dalla prigione ai domiciliari nella capitale Naypyitaw. Suu Kyi nega tutte le accuse per le quali è stata condannata, che vanno dall'istigazione a delinquere e alla frode elettorale alla corruzione, e ha presentato ricorso in appello.
(Tradotto da Camilla Borri, editing Francesca Piscioneri e Alvise Armellini)