CROTONE (Reuters) - Altri tre corpi sono stati recuperati oggi lungo le coste della Calabria dopo il naufragio di migranti avvenuto ieri nel crotonese a causa del maltempo, portando il bilancio delle vittime a 62 persone, di cui almeno 14 bambini.
Molti cadaveri sono stati portati a riva vicino al punto in cui è affondato il barcone di legno partito dalla Turchia, schiantatosi contro le rocce nelle prime ore di domenica, non lontano dalla costa, vicino a Steccato di Cutro, mentre altri corpi sono stati recuperati in un mare ancora agitato.
Decine di bare sono state disposte in un palazzetto dello sport nella vicina città di Crotone in attesa di un possibile funerale, mentre la gente del posto ha deposto fiori e candele lungo la recinzione esterna in segno di rispetto.
Le autorità locali hanno riferito che 80 persone sono state tratte in salvo, ma si ritiene che a bordo dell'imbarcazione ci fossero tra le 180 e le 200 persone. Molti altri quindi potrebbero essere i morti e i dispersi.
Il disastro ha riaperto il dibattito sull'immigrazione in Europa e in Italia, dove il recente decreto che complica il soccorso in mare da parte delle Ong ha attirato critiche anche dall'Onu.
"Questo è il momento della preghiera e del raccoglimento, della meditazione profonda. Ma è anche l'ora in cui dobbiamo lasciarci interrogare responsabilmente da questa ennesima tragedia", ha detto il vescovo di Cassano allo Jonio Francesco Savino.
Tra le persone annegate, più di 20 erano pakistani, ha detto oggi il primo ministro del Pakistan Shehbaz Sharif. A bordo c'erano tra gli altri anche molti afgani e alcuni iraniani, secondo quanto riferito dalle autorità italiane.
Negli ultimi dieci anni centinaia di migliaia di migranti hanno raggiunto l'Italia via mare, in fuga da conflitti e povertà.
Il Progetto Migranti Scomparsi delle Nazioni Unite (Missing Migrants Project) ha registrato quasi 26.000 migranti morti o scomparsi nel Mediterraneo dal 2014 e stima che solo quest'anno siano più di 220.
La maggior parte delle imbarcazioni salpa dal Nord Africa, ma negli ultimi due anni è aumentato il numero di chi parte dalla Turchia per evitare viaggi lunghi e pericolosi attraverso l'Egitto e la Libia.
L'imbarcazione affondata ieri era partita dalla città turca di Smirne quattro giorni fa ed era stata avvistata a 74 km dalla costa calabrese nella tarda serata di sabato da un aereo dell'agenzia europea della guardia costiera Frontex.
Un primo tentativo di raggiungere la barca è stato ostacolato dal maltempo, hanno spiegato le autorità italiane.
Un sopravvissuto è stato arrestato ieri con l'accusa di traffico di migranti, ma la Guardia di Finanza ha dichiarato che altre due persone sono sospettate di essere suoi complici.
L'Ong Medici Senza Frontiere, che opera sul posto, sta assistendo diverse persone che hanno perso i loro parenti nel naufragio.
"Abbiamo casi di bambini che sono diventati orfani, come un ragazzo afgano di 12 anni che ha perso tutta la sua famiglia, una famiglia di nove persone, tra cui quattro fratelli, i genitori e altri parenti stretti", ha detto Sergio Di Dato, responsabile dell’intervento di Msf a Crotone.
(Remo Casilli, Angelo Amante, versione italiana Claudia Cristoferi, editing Sabina Suzzi, Stefano Bernabei)