MILANO (Reuters) - Le piccole e medie imprese europee chiedono un maggior supporto pubblico per rendere le proprie attività sostenibili attraverso incentivi fiscali, fondi e maggiori opportunità di formazione e acquisizione di competenze.
È il risultato di una ricerca condotta da Sda Bocconi School of Management in collaborazione con Generali (BIT:GASI) per il progetto Sme EnterPRIZE, presentata oggi in concomitanza con la giornata delle micro, piccole e medie imprese indetta dalle Nazioni Unite.
La ricerca ha coinvolto i proprietari e i manager di oltre 1.200 piccole e medie imprese di nove paesi europei, si legge in una nota.
L'aumento dei prezzi dell'energia ha avuto un impatto negativo sull'approccio alla sostenibilità per il 59% delle Pmi intervistate, mentre l'inflazione è stata citata nel 58% dei casi.
Tuttavia tra gli ostacoli all'adozione di pratiche commerciali sostenibili oltre il 50% ha indicato la mancanza di supporto istituzionale in termini di regolamentazione e burocrazia, una percentuale raddoppiata rispetto al 2022.
Il 49% delle aziende ha citato la mancanza di incentivi pubblici, in aumento rispetto al 28% dello scorso anno. Segnalata anche la mancanza di un quadro legislativo chiaro e la mancanza di capacità e competenze interne.
Per quanto riguarda lo spaccato geografico, oltre la metà delle Pmi tedesche (55%) e italiane (51%) ha dichiarato di aver già implementato un piano di sostenibilità o di essere in procinto di adottarne uno. Al di sotto della media europea del 43% Francia, Ungheria, Repubblica Ceca e Croazia.
(Gianluca Semeraro, editing Emilio Parodi)