(Reuters) - Uomini armati e mascherati hanno attaccato e ferito gravemente un'importante giornalista russa e un avvocato nella regione russa della Cecenia questa mattina dopo aver costretto la loro auto a fermarsi.
Lo hanno comunicato la stessa giornalista, il suo datore di lavoro e gruppi per la difesa dei diritti.
Yelena Milashina, nota giornalista del quotidiano Novaya Gazeta, si stava recando nella capitale cecena Grozny dall'aeroporto locale insieme all'avvocato Alexander Nemov quando sono stati attaccati.
Milashina e Nemov, che avevano programmato di partecipare a un'udienza in tribunale sul caso di una donna che ritenevano fosse ingiustamente perseguitata per motivi politici, sono stati trasferiti in un ospedale di una regione vicina e si prevede che saranno trasportati a Mosca per ulteriori cure.
"È stato un classico rapimento... Hanno immobilizzato (il nostro autista), l'hanno buttato fuori dall'auto, sono saliti, ci hanno piegato la testa, mi hanno legato le mani, mi hanno inginocchiata e mi hanno puntato una pistola alla testa", ha raccontato Milashina a Mansur Soltayev, un funzionario ceceno per i diritti umani, mentre giaceva su un letto di ospedale a Grozny prima di essere trasferita.
Memorial, un gruppo per la difesa dei diritti bandito in Russia, ha detto che Milashina e Nemov sono stati "brutalmente presi a calci, anche in faccia, minacciati di morte, hanno avuto una pistola puntata alla testa e le loro attrezzature sono state portate via e distrutte".
Mentre venivano picchiati, uno degli assalitori ha detto: "Siete stati avvertiti. Uscite da qui e non scrivete nulla", ha detto Memorial in una dichiarazione su Telegram.
Una fotografia di Milashina, il cui giornale è stato privato della licenza in Russia lo scorso anno, la mostra seduta su un letto d'ospedale con il volto coperto di tintura verde gettata su di lei dagli aggressori, la testa rasata dagli stessi e bende sul braccio sinistro e sulla mano destra; si parla di diverse dita fratturate.
Il Cremlino ha detto che il presidente Vladimir Putin è stato informato di quello che ha definito "un attacco molto grave", che deve essere indagato e seguito da "misure energiche".
Il leader ceceno Ramzan Kadyrov, uno stretto alleato di Putin, ha scritto su Telegram: "Risolveremo tutto. Ho dato istruzioni ai servizi competenti di fare ogni sforzo per identificare gli aggressori".
Tuttavia, Soltayev, il funzionario ceceno per i diritti, ha definito l'attacco "una provocazione" contro le autorità cecene, in base a quanto riferito dall'agenzia di stampa Ria.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Claudia Cristoferi)