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3 titoli a prova di Cina da considerare tra le nuove tensioni commerciali

Pubblicato 27.05.2020, 12:32
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

Le tensioni USA-Cina potrebbero diventare un grosso ostacolo per il mercato azionario nelle prossime settimane, mentre gli scontri verbali tra Washington e Pechino si inaspriscono.

Il commercio, la gestione della pandemia di COVID-19 e la decisione della Cina di adottare delle leggi sulla sicurezza nazionale ad Hong Kong sono tutti potenziali catalizzatori di ulteriori peggioramenti dei rapporti già tesi tra le due superpotenze economiche.

La maggiore preoccupazione è che Stati Uniti e Cina possano ricorrere ad un’altra ondata di dazi, che sarebbe un duro colpo per entrambe le economie, già devastate dalla pandemia di coronavirus.

Mentre incombe la prospettiva di uno scontro commerciale USA-Cina, le compagnie che non vengono influenzate dall’aumento dei dazi hanno un vantaggio competitivo. Ecco tre nomi da tenere d’occhio:

1. Facebook (NASDAQ:FB)

Con il potenziale scontro commerciale USA-Cina che probabilmente colpirà di più i produttori che hanno una significativa esposizione dei ricavi alla Cina, le compagnie di contenuti internet, che non dipendono così tanto da filiere e produzione, dovrebbero soffrire di meno, il che rende Facebook (NASDAQ:FB) una buona scommessa da qui in avanti.

Il titolo del più grande social network al mondo è schizzato di quasi il 28% nello scorso anno, con una performance decisamente superiore a quella dell’indice S&P 500, salito di solo il 6% nello stesso periodo. Il titolo ha segnato un’impennata al massimo storico di 240,90 dollari ieri prima di chiudere a 232,20 dollari, con una capitalizzazione di mercato di 661,5 miliardi di dollari.

In gran parte, Facebook e la sua serie di app, come Instagram e Facebook Messenger, sono vietati in Cina. Ciononostante, il colosso dei social continua a vedere crescere la sua base di utenti. Secondo la compagnia, circa 3 miliardi di utenti hanno interagito con una o più delle sue app ogni mese nel primo trimestre, in salita dai 2,9 miliardi del trimestre precedente.

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Facebook Daily Chart

Grafico giornaliero Facebook

La compagnia con sede a Menlo Park, California, ha battuto le stime degli analisti sui ricavi trimestrali quando ha pubblicato i risultati relativi ai primi tre mesi dell’anno il 29 aprile.

Facebook ha spiegato che i ricavi sono rimasti pressoché invariati nelle prime tre settimane di aprile rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, alimentando l’ottimismo circa la ripresa delle attività inserzionistiche dopo il brusco crollo dei ricavi visto a marzo, quando è stata imposta la quarantena in tutto il mondo per contenere la rapida diffusione del COVID-19.

Altro motivo per essere ottimisti: all’inizio del mese Facebook ha annunciato il lancio di Shops, un servizio che consentirà alle piccole imprese di mostrare e vendere prodotti sulle più grandi piattaforme social al mondo, aumentando la sua offerta di e-commerce.

2. Square (NYSE:SQ)

La compagnia di elaborazione pagamenti Square (NYSE:SQ) è uno dei principali titoli “a prova di Cina” da tenere in considerazione nell’escalation delle tensioni. Non solo gli Stati Uniti rappresentano il suo mercato principale, ma Square ha anche un’esposizione limitata alla Cina, in quanto serve solo USA, Canada, Australia, Giappone e Regno Unito.

Guidata dall’amministratore delegato di Twitter Jack Dorsey, il titolo di Square è schizzato di quasi il 26% negli ultimi 12 mesi, superando di un ampio margine la performance dell’indice S&P 500 nello stesso periodo. Il titolo ieri ha chiuso a 80,79 dollari, non lontano dal recente massimo di 52 settimane di 87,25 dollari, con una capitalizzazione di mercato di 35,5 miliardi di dollari.

Square Daily Chart

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Grafico giornaliero Square

Sebbene la compagnia con sede a San Francisco abbia riportato una perdita a sorpresa nel primo trimestre il 6 maggio, la sua Cash App rivolta ai consumatori ha apportato uno slancio positivo. Il fornitore di servizi per punti vendita ha generato una crescita annua dei profitti pari al 112%, aggiungendo il maggior numero di clienti attivi netti per nuove transazioni.

La compagnia di elaborazione di pagamenti digitali ha tratto vantaggio dal fatto che sempre più persone hanno deciso di ricevere gli assegni governativi sulla Cash App, il che ha contribuito a far registrare a Square i volumi mensili di deposito diretto più alti di sempre ad aprile.

Durante la call sugli utili, l’amministratore delegato Dorsey ha spiegato che i depositi diretti rappresentano una “enorme opportunità” per Square, in quanto gli utenti che approfittano del servizio “sono tra quelli che utilizzano di più la piattaforma”.

3. Electronic Arts

Anche Electronic Arts (NASDAQ:EA), ampiamente considerata una dei leader del mondo dei videogiochi, ha una limitata esposizione dei ricavi alla Cina e genera la maggior parte delle sue vendite negli USA.

Le vendite di videogiochi sono schizzate alle stelle negli ultimi due mesi, in quanto la pandemia di COVID-19 ha spinto milioni di persone a stare a casa. Il risultato: le vendite statunitensi a marzo hanno raggiunto il massimo in oltre un decennio.

Il titolo, attestatosi a 116,64 dollari ieri sera, ha segnato un’impennata di quasi il 26% nello scorso anno, con una capitalizzazione di mercato di 33,7 miliardi di dollari. Il 20 maggio ha registrato un nuovo massimo di 52 settimane di 121,75 dollari.

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Electronic Arts Daily Chart

Grafico giornaliero Electronic Arts

La compagnia con sede a Redwood City, California, ha annunciato utili e ricavi che hanno battuto facilmente le stime il 5 maggio, in quanto le misure di confinamento adottate per fermare la diffusione del COVID-19 hanno spinto le vendite digitali.

Gli utili per azione hanno totalizzato 1,07 dollari, molto meglio degli 0,97 previsti. Le prenotazioni nette, un dato non-GAAP comune usato dalle compagnie di videogiochi per le vendite digitali e fisiche, ammontano a 1,21 miliardi di dollari, superando le stime di 1,18 miliardi di dollari.

La compagnia ha affermato che i ricavi dai servizi in tempo reale, compreso il servizio “EA Access” su abbonamento, gli acquisti all’interno dei giochi ed altri elementi, sono schizzati di circa il 17% dall’anno scorso a 832 milioni di dollari.

I risultati positivi hanno spinto EA ad alzare le previsioni sul prossimo anno. Il colosso dei videogiochi ha reso noto che si aspetta utili dell’anno fiscale 2021 pari a 3,35 dollari ad azione e prenotazioni nette di 5,55 miliardi di dollari, più dei 5,37 miliardi stimati dagli analisti.

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