Dopo aver subìto una forte correzione a settembre, i mercati azionari USA si preparano a cominciare ottobre in un clima di incertezza, con la pandemia di COVID-19 che continua ad infuriare e le elezioni presidenziali USA alle porte.
Questi due fattori probabilmente faranno restare nelle retrovie gli investitori, che non vedono motivi per ricominciare a comprare dopo la forte ripresa dal calo di marzo. Il primo dibattito presidenziale tra il Presidente Donald Trump e l’ex vice presidente Joe Biden è in agenda per domani sera.
A settembre, l’indice NASDAQ legato al settore tech ha registrato i cali peggiori dall’inizio del mese. L’indice è crollato del 7,32% sul mese in corso, contro il -4,42 dell’indice Dow ed il -5,77% dell’indice S&P 500.
Guardando oltre questi macro-trend, di seguito vedremo tre titoli che potrebbero registrare dei movimenti dopo gli ultimi report sugli utili:
1. Micron Technology
Il produttore di chip Micron Technology (NASDAQ:MU) pubblicherà gli utili del quarto trimestre fiscale 2020 domani, martedì 29 settembre, dopo la chiusura. La compagnia dovrebbe aver registrato profitti di 0,98 dollari ad azione e 5,89 miliardi di dollari di ricavi.
Il principale produttore USA di schede di memoria per computer ad agosto aveva reso noto che le prospettive per la domanda stanno peggiorando ed aveva previsto che difficilmente avrebbe raggiunto gli obiettivi sui ricavi, a causa della recessione economica scatenata dalla pandemia di COVID-19.
Le schede di memoria della compagnia con sede a Boise, Idaho, sono una componente chiave di tutti i tipi di computer (dai laptop ai server) e servono anche per immagazzinare dati negli smartphone. La compagnia compete con Samsung Electronics (OTC:SSNLF) sul mercato di DRAM e memorie flash.
A causa delle incertezze per la domanda, il titolo di Micron ha avuto una performance inferiore ai rivali quest’anno, crollando di circa il 9%. Ha chiuso a 49,14 dollari venerdì, dopo essere sceso di circa l’1% sulla giornata.
Grafico giornaliero Micron Technology
2. PepsiCo
Il colosso di snack e bevande, PepsiCo (NASDAQ:PEP), pubblicherà gli utili del terzo trimestre giovedì, 1° ottobre, prima dell’apertura dei mercati. Gli analisti, in media, stimano utili per azione di 1,48 dollari e vendite di 17,2 miliardi di dollari.
Nel precedente report sugli utili di luglio, Pepsi aveva riportato vendite più solide del previsto, grazie ai consumatori chiusi in casa per la pandemia che avevano fatto incetta di snack. Pepsi è ben posizionata per trarre vantaggio da queste abitudini alimentari in evoluzione, in quanto possiede un portafoglio di snack molto diversificato, che comprende marchi come Tostitos, Fritos, Ruffles e Cheetos.
Il marchio di patatine Ruffles, ad esempio, ha visto un’alta crescita a cifra singola nel secondo trimestre, mentre i ricavi organici dei fiocchi d’avena Quaker sono schizzati del 23% nel periodo primaverile. Le vendite di bevande, invece, probabilmente resteranno indietro in un contesto in cui i consumatori evitano di mangiare fuori.
Dopo essersi ripreso dal calo di marzo, il titolo di PEP è schizzato di oltre l’11% negli ultimi sei mesi. Venerdì ha chiuso a 133,55 dollari, dopo essere rimbalzato dell’1,5%.
Grafico giornaliero Pepsico
3. Bed Bath & Beyond
Il colosso dell’arredamento in difficoltà, Bed Bath & Beyond (NASDAQ:BBBY), pubblicherà i suoi utili del secondo trimestre giovedì, dopo la chiusura dei mercati. Gli analisti si aspettano una perdita di 0,3 dollari ad azione su vendite di 2,63 miliardi di dollari.
BBBY si trova nel bel mezzo di un’enorme inversione di rotta, dopo non essere riuscita ad aggiornare il suo business model per sopravvivere alla carneficina operata dai colossi dell’e-commerce. La compagnia sta attivamente pensando a delle cessioni, in modo da concentrarsi su opportunità di crescita nei settori casa, infanzia, bellezza e benessere.
A luglio la compagnia aveva dichiarato che quasi tutti i suoi punti vendita hanno riaperto dopo i lockdown, mentre cerca di risparmiare fino a 350 milioni di dollari all’anno nell’ambito del suo piano di ristrutturazione. L’azienda pensa di chiudere 200 punti vendita nei prossimi due anni.
Gli utili della compagnia forniranno inoltre delle indicazioni circa i trend dei clienti, con l’economia statunitense che riapre ed i consumatori che spendono di più per le ristrutturazioni. Venerdì ha chiuso a 14,53 dollari, dopo un’impennata di oltre il 4%. Il titolo è schizzato di circa il 200% negli ultimi sei mesi.
Grafico giornaliero Bed Bath & Beyond