I principali indici di Wall Street sono crollati questa settimana mentre il coronavirus si diffonde in tutto il mondo e la paura per il suo impatto non fa che aumentare. Negli ultimi giorni, il numero dei casi confermati e delle vittime è salito drasticamente in Italia, Corea del Sud, Iran ed altri paesi al di fuori della Cina.
Per via delle implicazioni economiche incerte, gli investitori si sono liberati degli asset rischiosi. Sia l’indice Dow che l’indice S&P 500 hanno visto i tonfi percentuali su quattro giorni maggiori dal massiccio selloff del dicembre 2018. Questi ribassi hanno portato entrambi i riferimenti a circa l’8% al di sotto dei massimi storici segnati a inizio mese.
Sebbene sia difficile per la maggior parte delle compagnie isolarsi dagli effetti della malattia in rapida diffusione, tre nomi probabilmente saranno tra i pochi immuni all’epidemia globale di coronavirus.
1. Zoom Video Communications
Zoom Video Communications (NASDAQ:ZM) con sede a San Jose, California, fornisce servizi di tele-conferenza basati su cloud computing. È considerato il leader delle video comunicazioni aziendali moderne, con una piattaforma cloud semplice ed affidabile per audio e video conferenze, riunioni online, chat e webinar.
La compagnia ha visto il titolo schizzare di quasi il 41% dalla notizia dell’epidemia di coronavirus arrivata sui mercati finanziari il 21 gennaio, rispetto al crollo del 6% dell’indice S&P 500 nello stesso periodo. Il titolo, che ha registrato un’impennata del 57% sull’anno in corso, è arrivato ad un nuovo massimo storico di 111,80 dollari ieri, prima di chiudere a 107,08 dollari, con una capitalizzazione di mercato di 29 miliardi di dollari.
Con la portata del virus in espansione, le compagnie in tutto il mondo probabilmente faranno lavorare i dipendenti da casa, creando quindi una maggiore domanda per strumenti di lavoro a distanza.
Il fornitore di servizi di tele-conferenza pubblicherà il prossimo report sugli utili dopo la chiusura dei mercati USA il 4 marzo. Le aspettative sono di utili per azione di 0,07 dollari sul quarto trimestre, mentre i ricavi dovrebbero essere schizzati del 66% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso a 176,5 milioni di dollari.
2. Netflix (NASDAQ:NFLX)
Netflix (NASDAQ:NFLX) è il secondo nome a cui pensare per l’acquisto mentre cresce l’apprensione per l’epidemia. Sebbene la compagnia non abbia operazioni in Cina, il crescente impatto sugli USA potrebbe spingere la domanda per il fornitore di servizi media.
Dal 21 gennaio, il titolo di Netflix (NASDAQ:NFLX) è rimbalzato del 6% ed è schizzato di oltre l’11% sull’anno in corso. Il titolo, che ha segnato il massimo di 52 settimane di 392,95 dollari il 19 febbraio, si è attestato a 360,09 dollari ieri con una capitalizzazione di mercato di 158,1 miliardi di dollari.
I Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie ieri hanno invitato il pubblico statunitense a cominciare a prepararsi ad una possibile epidemia nella nazione. La dott.ssa Nancy Messonnier del CDC ha dichiarato che “stiamo chiedendo al pubblico americano di collaborare, per prepararci alla possibilità che le cose possano andare male”. Il CDC finora ha confermato 53 casi negli Stati Uniti.
Gli effetti generali del COVID-19 potrebbero comportare che più persone staranno a casa ed useranno Netflix (NASDAQ:NFLX) come intrattenimento.
La compagnia di streaming ha già riportato forti utili trimestrali il mese scorso, con un aumento della base totale degli abbonati a 167 milioni.
3. TAL Education Group
Tomorrow Advancing Life Education Group è l’ultimo nome della nostra lista da tenere sotto controllo, in quanto fornisce servizi di tutoraggio online per gli studenti della scuola primaria e secondaria in Cina.
Con i governi locali nella nazione asiatica che rinviano la riapertura delle scuole per limitare la diffusione del coronavirus, i genitori nelle numerose città sottoposte a quarantena stanno approfittando dell’istruzione online per i propri figli. Alcune province e scuole hanno richiesto agli studenti di ricorrere ai corsi online in questo periodo.
Il titolo di TAL Education Group (NYSE:TAL) è schizzato di circa il 5% dal 21 gennaio sull’anno in corso. Il titolo, che ha chiuso a 56,58 dollari ieri sera, di recente ha segnato un’impennata di quasi il 18% nel 2020 ed ha raggiunto il massimo storico di 59,76 dollari il 14 febbraio. TAL ha una quotazione di 34 miliardi di dollari.
L’azienda di istruzione e tecnologia offre servizi di tutoraggio per studenti dalle elementari alle superiori, focalizzandosi su materie chiave come matematica, fisica e inglese. Fin dalla sua fondazione, TAL si è impegnata ad integrare internet e tecnologia nell’istruzione, per offrire ai ragazzi un’esperienza di studio migliore.
La compagnia ha battuto le aspettative sui ricavi il mese scorso e le iscrizioni totali degli studenti sono aumentate del 66% su base annua ad oltre 2,3 milioni nel trimestre terminato il 30 novembre.