La perdita del sostegno a 1.15 euro ha agevolato l’affondo di A2A (MI:A2) sotto quota 1.08 euro.
Il titolo resta esposto al rischio di ulteriori approfondimenti se i corsi non troveranno la forza di portarsi almeno oltre quota 1.10 euro.
Ulteriori segnali negativi giungeranno al di sotto di 1.05 euro, preludio ad un probabile affondo fino al sostegno psicologico in area 1.0 euro.
Il supporto di medio/lungo termine invece, è posizionato a 0.9800 euro (sotto tale livello target a 0.9600 e con quest’ultima violazione fino in area 0.9400 euro).
I primi concreti spiragli positivi si aprirebbero grazie al superamento di quota 1.14 euro in chiusura di seduta, evento che anticiperebbe una estensione verso i primi target a 1.17 ed area 1.20 euro; 2° target 1.25 euro).
Il titolo in 6 mesi ha ceduto l’11%, il 17% in 12 mesi, +27% in 3 anni e +44% in 5 (dal 2000 ad oggi -75%).
I primi nove mesi del 2016 sono stati caratterizzati da uno scenario energetico e climatico particolarmente penalizzante con una flessione della domanda di energia elettrica (-3%) ed una considerevole e generalizzata riduzione dei prezzi delle commodities (petrolio -24%; gas -36%; PUN Baseload -27%).
Medie mobili esponenziali:
il prezzo è collocato al di sotto di Ema20, quest’ultima è inferiore a Ema50; solo Ema20 è inferiore alla media mobile di periodo 200 (SMA). Secondo questa teoria non è in atto l’orientamento più ribassista possibile.
Evoluzione prevedibile della gestione
Lo scenario energetico continua ad essere caratterizzato da forte volatilità e la ripresa avutasi a partire da Aprile/Maggio ha accelerato ulteriormente nel corso dei mesi di Settembre e Ottobre, quando i prezzi nazionali dell’energia elettrica e quelli realizzati sui mercati dei servizi di dispacciamento hanno registrato valori superiori alla media osservata tra gennaio e agosto.
Il Gruppo ha tuttavia coperto, con vendite a termine, la quasi totalità delle proprie produzioni 2016 e può quindi solo marginalmente beneficiare delle favorevoli condizioni di mercato.
Le previsioni di andamento economico finanziario sulle BU diverse dalla generazione sono complessivamente positive e generalmente allineate, se non leggermente migliori, di quanto previsto a Piano.
Le previsioni per la chiusura dell’esercizio, sono positive: il Gruppo si aspetta una crescita sia dell’Utile Operativo Lordo (Ebitda), atteso fra i 1.140 e i 1.150 milioni di euro (inclusivi degli effetti derivanti dal primo consolidamento di LGH) che dell’Utile Netto, ed una ulteriore riduzione – prima del consolidamento di LGH – della Posizione Finanziaria Netta.