Siamo di ritorno dal lungo weekend pasquale e aprendo le nostre postazioni abbiamo notato che il sentiment è rimasto positivo. C'è voglia di rischio, è innegabile, probabilmente il fatto che un po' in tutte le aree maggiormente colpite dal coronavirus si stia iniziando a discutere delle strategie per il passaggio dalla cosiddetta fase 1 alla fase 2 sta aiutando gli operatori in scelte più coraggiose.
Non solo, nel corso della notte abbiamo avuto dati dati commerciali cinesi migliori del previsto. Certo, esportazioni e importazioni sono calate ma non discostandosi troppo dallo zero così come si poteva ipotizzare. Trump, tornando al discorso dell'emergenza sanitaria mondiale, ha dichiarato che gli Stati Uniti sono vicini al completamento del piano per la riapertura. Per il momento si tratta di parole, quindi dovremo attendere sicuramente un po' di chiarezza in più sull'entità dell'impatto sui dati aziendali del primo trimestre. Questa settimana, ricordiamolo, inizia il rilascio delle trimestrali USA e potrebbe rendere gli scenari meno ottimistici di quanto siano in questo momento.
Questa settimana si partirà con le grandi banche, ad esempio JPMorgan (NYSE:JPM) e Wells Fargo (NYSE:WFC) rilasceranno le trimestrali oggi. Tra l'altro, secondo alcuni analisti, si sta ancora sottovalutando una possibile seconda ondata di contagi nel momento in cui verranno tolte tutte le restrizioni. Soprattutto quelle relative agli spostamenti delle persone. Per ora il recupero dell'azionario prosegue, ma per quanto tempo?
I rendimenti obbligazionari provando a proseguire sulla strada del recupero e il dollaro USA è ancora debole. Concludiamo col petrolio, perché dopo un fine settimana di tese trattative siamo giunti al taglio di circa 10 milioni di barili al giorno (ma le stime indicano un calo della domanda di oltre 20 milioni di barili al giorni) e il prezzo sembra stabilizzarsi attorno ai 20$. Non è sicuramente ciò che si aspettavano i produttori, così come evidentemente il mercato si aspettava tagli di maggiore entità.