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Alla pubblicazione del dato "scatenate l'inferno". Ecco cosa è successo sul forex

Pubblicato 15.11.2023, 08:59
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Buongiorno cari lettori di Investing, qui è Luca Luongo di Forex Trading Pratico che vi scrive.

Ieri con la pubblicazione del dato sull'inflazione USA, il mercato forex e le principali coppie valutarie come euro dollaro (EURUSD) e sterlina dollaro (GBPUSD), hanno subito variazioni di prezzo importanti. Ora cosa succederà?
Analizziamole con altre due coppie valutarie: NZDUSD e AUDUSD. 

Partiamo con NZD/USD e AUD/USD

Il dollaro rimane sottotono in seguito alla significativa svendita innescata dalla pubblicazione dell'indice dei prezzi al consumo (inflazione). Il sentiment del mercato è cambiato rapidamente, con la maggioranza che ormai quasi esclude la possibilità di ulteriori rialzi dei tassi da parte della Fed. Questo spostamento indica un crescente consenso sul fatto che l’attuale tasso dei fondi federali del 5,25-5,50% rappresenti il picco di questo ciclo. Inoltre, i trader stanno speculando in modo sempre più audace sulla tempistica dei tagli dei tassi, con circa il 30% di probabilità entro la fine del primo trimestre e oltre l’80% di probabilità entro la fine della prima metà del prossimo anno. Questa speculazione è principalmente guidata dalla convinzione che la Fed potrebbe passare prima ad un allentamento delle politiche se i dati economici continuassero a mostrare segnali di recessione.

Nei mercati dei cambi, i dollari australiano e neozelandese sono emersi come i principali beneficiari della debolezza del dollaro, guidando le classifiche di performance della settimana. Questa forza è amplificata dal sentiment positivo che circola nei mercati asiatici. Anche la sterlina britannica, nota per la sua sensibilità ai cambiamenti nella propensione al rischio, ha registrato ottime performance, mentre l’euro è rimasto a ruota. Al contrario, lo yen giapponese e il franco svizzero, nonostante i loro apprezzabili guadagni rispetto al dollaro, non hanno eguagliato lo slancio osservato nelle altre principali valute.

Da un punto di vista tecnico, una domanda chiave è se la tendenza al ribasso di NZD/USD e AUD/USD da febbraio si è già completata in ottobre. L'attenzione è ora focalizzata sulla resistenza di 0,6054 in NZD/USD (livello corrispondente di 0,6510 in AUD/USD) per il breve termine. La rottura decisiva di 0,6054 sosterrà che la caduta da 0,6537 si è completata con tre ondate fino a 0,5771. Ciò cambierebbe le prospettive a breve termine in modo rialzista almeno per un tentativo di contrastare la resistenza alla tendenza al ribasso (ora a 0,6318). I rally sincronizzati di NZD/USD e AUD/USD si rinforzeranno a vicenda.

Invece cosa potrebbe succedere sui cambi valutari come euro dollaro (EURUSD) e sterlina dollaro americano (GBPUSD)? Scopriamolo nel video qui sotto. 

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gente malata s'attaccano a tutto! Realtà mai!!
Ma tu sei il GLADIATORE ?????
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