Il ribasso dell’indice italiano dura un solo giorno con i prezzi che approfittano della formazione di un doppio minimo a 23400 per riproporsi con forza al rialzo salendo fino a registrare un nuovo massimo di periodo a 24200, trascinato dal comparto delle utilities che beneficia del ribasso dello spread tra Btp e Bund, da sempre indicatore del rischio paese.
Lo scenario continua a mantenersi positivo con il Ftse Mib che in fase di debolezza registra solamente due sole sedute di correzione, con i prezzi che hanno formato da metà dicembre in poi una fase laterale compresa tra 23400 e 24200. L’indice si trova sempre a ridosso della sua fortissima area di resistenza rappresentata da 24300/500 livello che sta contenendo tutti i tentativi rialzisti dal 2009 in poi e che, se violata con conferma mensile, aprirebbe scenari importanti di medio periodo verso 30000.
Al di là del movimento di questa settimana, l’impressione è quella di un mercato italiano molto legato e non indipendente rispetto a quello che fanno gli altri listini principali. Nel breve pertanto sono ancora possibili rialzi fino a 24300, sulla parte alta della figura a “cuneo” attualmente in formazione, ma difficilmente si assisterà ad una rottura rialzista di 24500 data anche la incerta situazione internazionale.
Segnali di debolezza si avranno con la violazione del supporto a 23400 aprendo la strada per discese verso 23000 e successivamente verso 22500, a correggere parte del movimento rialzista partito da 20000 a metà dello scorso agosto.
Segnali di inversione si avranno con la perdita del supporto chiave posto a 22250/300 mettendo così fine alla fase di forza.