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Aphria: è ora di comprare sul calo?

Pubblicato 25.08.2020, 16:23
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

È un buon momento per comprare sul calo il titolo di (NASDAQ:APHA), (TSX:APHA?

La Canadian Imperial Bank of Commerce pensa di sì.

È infatti questo il messaggio che è emerso da una delle sei principali banche canadesi la scorsa settimana, quando ha alzato il rating sul produttore di cannabis canadese ad “outperform” senza modificare il prezzo obiettivo di 7,50 dollari canadesi (5,68 dollari USA).

Il motivo è semplice: secondo la divisione per la ricerca azionaria della banca, senza alcuna “variazione fondamentale” alla sua tesi sul produttore di cannabis, il calo del prezzo del titolo di Aphria seguito alla pubblicazione degli ultimi utili trimestrali ha comportato quello che la CIBC considera essere un rialzo di circa il 25% del suo prezzo obiettivo.

Aphria Monthly Chart

Grafico mensile Aphria

Gli analisti della banca mettono in luce la continua crescita della partecipazione di mercato di Aphria ed il miglioramento delle allocazioni di capitale, a sostegno della loro opinione sul titolo.

Il titolo di Aphria aveva segnato il massimo del 2020 di 6,13 dollari USA (8,02 dollari canadesi) il 28 luglio, il giorno prima della pubblicazione degli utili del quarto trimestre. Era crollato a 4,85 dollari USA (6,52 dollari canadesi) il giorno dopo, con un tonfo di quasi il 21%. Il selloff era stato innescato da una perdita netta rivista di 0,14 dollari canadesi (0,11 dollari USA) ad azione sul trimestre, più del triplo di quanto gli analisti avessero stimato.

Gli analisti si aspettavano infatti che il coltivatore di marijuana integrato verticalmente riportasse una perdita che si sarebbe tradotta in circa 0,04 dollari ad azione.

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Guardando il lato positivo, Aphria ha registrato un incremento del 18,4% dei ricavi trimestrali su base annua, arrivando a 152,2 milioni di dollari canadesi (115,09 milioni di dollari USA). Si tratta di un livello lievemente superiore anche rispetto ai ricavi del trimestre precedente di 144,4 milioni di dollari canadesi (109,19 milioni di dollari USA). Il dato sui ricavi del quarto trimestre include ricavi netti da cannabis di 53,1 milioni di dollari, con un’impennata dell’81% su base annua. Allo stesso modo, i ricavi totali dell’anno fiscale 2020 hanno visto uno straordinario rimbalzo del 129% a 542,2 milioni di dollari canadesi.

Il titolo di Aphria ha chiuso la scorsa settimana a 4,48 dollari USA ed è leggermente salito ieri chiudendo con un rimbalzo di circa l’1,5% sulla giornata a 4,55 dollari USA.

Nella stessa nota agli investitori, la CIBC ha inoltre abbassato i prezzi obiettivi su altre due compagnie del settore della cannabis: Aurora Cannabis (NYSE:ACB), (TSX:ACB) ed HEXO (NYSE:HEXO), (TSX:HEXO).

Per Aurora, la CIBC scrive: “La nostra stima sull’anno fiscale 2021 scende dell’8%, mentre quella sull’anno fiscale 2022 scende del 10%. Per HEXO, le nostre stime sulle vendite degli anni fiscali 2021 e 2022 scendono rispettivamente dell’8% e del 14%”.

Curaleaf continua a salire

Gli investitori che cercano un titolo legato alla cannabis che stia salendo in modo costante e sicuro potrebbero tenere d’occhio Curaleaf Holdings (OTC:CURLF), (CSE:CURA).  Questo coltivatore di cannabis pluristatale, con sede negli USA, ha visto il suo titolo salire negli ultimi sei mesi ed ha registrato solidi risultati sugli utili all’inizio del mese, in particolare con il dato sui ricavi che è stato oltre il doppio dello stesso periodo dell’anno scorso.

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Curaleaf Daily Chart

Grafico giornaliero Curaleaf

La compagnia ha registrato 117,48 milioni di dollari USA di ricavi totali per il secondo trimestre, con un balzo del 22% rispetto al trimestre precedente ed un’impennata del 142% in confronto allo stesso periodo del 2019. Gli EBITDA sono stati pari a 27,994 milioni di dollari, ben il 534% in più dell’anno prima.

Il coltivatore inoltre si sta espandendo, passando dai 17 stati in cui operava prima ad una presenza in 23 stati in tutti gli USA, servendo sia il mercato terapeutico che quello ricreativo.

Il titolo di Curaleaf ha raggiunto il picco di 9,555 dollari il 17 agosto, quando ha pubblicato gli ultimi utili, e da allora è sceso di poco. Ieri ha chiuso a 8,36 dollari USA, con un’impennata di oltre il 216% dall’inizio delle serrate per il COVID-19 a metà marzo. Curaleaf ha visto un rialzo di poco più del 23% nell’ultimo anno.

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