🚀 I rialzi di maggio: l'AI li ha anticipati: PRFT+55% in soli 16 giorni! I valori di giugno sono in arrivo.Vedi lista

Australia: una stella che brilla sempre meno

Pubblicato 03.07.2013, 23:02
Aggiornato 09.07.2023, 12:32
DELL
-

Le azioni australiane hanno concluso il loro spettacolare bull market decennale rispetto al benchmark nel 2008. Da allora hanno fatto peggio della media globale del mercato azionario di circa il 25% negli ultimi quattro anni.

australia aud forex


La curva dei rendimenti si è invertita ed è rimasta piatta nonostante la discesa dei tassi di interesse a lungo termine e nonostante il taglio dei tassi a breve da parte della RBA.

Uno dei venti contrari che spiegano perché la fortuna dei mercati economici e finanziari australiani ha intrapreso una svolta negativa è la debolezza dei prezzi delle materie prime.

Storicamente, l’Australia è sempre stata un commodity player ma la sua dipendenza dalle esportazioni di materie prime è aumentata in maniera massiccia a partire dall’inizio dello scorso decennio.

La quota delle esportazioni di materie prime è salita da meno del 45% delle esportazioni totali nel1996, a più del 72% nel 2011-12.

Il problema è che, ad oggi, si stima che l’investimento nel settore minerario stia decelerando bruscamente in previsione ai prossimi cinque anni.

Il valore dei progetti di investimento minerari ha avuto un picco a Australian Dollar A$270 miliardi (18% del PIL) nel 2012 ed il governo prevede che probabilmente scenderà a A$30 miliardi (meno del 2% del PIL) entro il 2018.

Questo sbalorditivo declino, se dovesse andare come nelle modalità previste dal governo, rappresenterebbe un enorme freno strutturale per l’Australia.

Inoltre, nonostante il recente calo del dollaro australiano, il suo tasso di cambio reale effettivo si aggira intorno ai suoi massimi multi decennali, mettendo un’enorme pressione sul commercio australiano non minerario insieme all’economia globale.

Il mercato azionario australiano continuerà a rallentare fino a quando il dollaro australiano si indebolirà.

australia

Storicamente, gli aggiustamenti del dollaro australiano hanno rappresentato un fattore chiave nel far fronte agli shock degli scambi e nel difendersi da entrambe le pressioni inflazionistiche o deflazionistiche, ma, dalla fine del 2011, i prezzi delle materie prime hanno cominciato a indebolirsi, e l’AUD ha svolto in maniera più soft il ruolo di ammortizzatore.

Sebbene entrambi, i prezzi dei metalli e la crescita reale del PIL cinese, avrebbero dovuto condurre ad un dollaro australiano molto più debole, l’AUD è rimasto forte rispetto a quello che i rapporti di interscambio commerciale suggerirebbero.

Uno dei motivi principali per l’AUD insolitamente forte è lo spread elevato tra il tasso di interesse dell’Australia e il resto del mondo.

Così, durante la crisi del debito europeo, l’Australia ha attirato grandi afflussi di capitale, in cerca di beni di rifugio.

L’Australia è considerata un’economia fiscalmente conservatrice, con un rapporto debito pubblico – PIL tra i più bassi del mondo sviluppato.


Ultimi commenti

Prossimo articolo in arrivo...
Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2024 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.