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Azionario Cina: perchè inserirlo nei portafogli e con quali pesi

Pubblicato 20.09.2022, 08:03
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

Ci sono diversi motivi per cui l’azionario cinese dovrebbe rientrare a pieno titolo nei portafogli di un investitore. Certo, chiariamolo subito, con i dovuti pesi (poi vi dirò quali secondo me) in quanto allo stesso modo l’azionario globale e l’azionario USA devono sempre rivestire le percentuali più alte.

Ma andiamo con ordine, l’indice Shanghai Composite si muove ormai dal 2015 all’interno di un canale che va da 2670 ai 3660 (vedi immagine sotto), dopo aver toccato i massimi nel 2015 a quasi 5500 punti.

Fonte: Investing.com

Questa “indecisione” di lungo termine, potrebbe rompere a rialzo per diverse motivazioni.

La più importante di tutte, è che con l’apertura dei suoi mercati agli investitori esteri, nuovi flussi sono attesi sul mercato cinese da qui ai prossimi anni, non è più quindi “solo” un mercato locale.

Seconda cosa, a livello economico e politico, è molto probabile che la Cina sorpasserà nei prossimi anni gli Stati Uniti come prima potenza mondiale, e di questo dobbiamo sicuramente tenerne conto. Notiamo infatti, confrontando PIL e capitalizzazione di mercato, che la Cina pesa al 19% del PIL mondiale, ma solo al 13% della capitalizzazione azionaria, pertanto anche solo un adeguamento dei due valori (più facile che si allinei la capitalizzazione a rialzo) porterebbe ad una crescita del 50% dei valori.

Fonte: Eaton Vance

Ma andiamo avanti, parliamo di transizione energetica e di materie prime, indovinate chi possiede il dominio (quasi) assoluto sulle terre rare, tra gli elementi fondamentali e con diverse applicazioni industriali? La Cina con il 60% (vedi sotto)

Fonte: Financial times

Ma non finisce qui, perché anche per gli altri metalli, fondamentali in vari campi, la Cina gestisce le fasi finali del processo di lavorazione per la quasi totalità. Insomma visto che si parla tanto oggi di problema energetico, occorre capire chi si trova in posizioni dominanti sul tema.

Fonte: Pictet Asset Management

Ultimo punto, la dipendenza dagli Stati Uniti. Non solo la Cina ha scaricato debito americano recentemente, poiché è evidente ormai un nuovo blocco economico e politico con Russia ed India principalmente, ma se guardiamo l’elenco dei Paesi meno sensibili ai rialzi dei tassi americani, ecco che troviamo la Cina tra quelli messi meglio.

Se poi, come potrebbe accadere, la questione Taiwan diventasse di proprietà cinese, ecco che il mercato dei semiconduttori automaticamente sarebbe a vantaggio di un solo Paese.

Perciò come detto, per tutti questi motivi, la Cina dovrebbe avere un peso in portafoglio, in questo caso a mio giudizio tra il 5 ed il 15% come range (una via di mezzo), meglio se a cambio aperto per diversificare anche in chiave valutaria.

Alla prossima!

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"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico"

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ottima analisi come sempre ma in disaccordo con Taiwan...gli Usa non lo permetteranno mai a meno di una loro indipendenza dai semiconduttori
La cina è un paese senza futuro, è un paese contro il libero pensiero, figuriamoci per il libero mercato
Poi succede che bloccano tutto come a chi aveva investito in Russia
A mio parere non è proprio il momento, leggete i problemi che stanno sorgendo con l'immobiliare e fate le vostre conclusioni.E' uil settore trainante dell'economia ed inciderà su tutto.Le altre considerazioni sono corrette ma finché non si risolverà questo problemone sarà tutto inutile.Io ho chiuso le mie posizioni in Cina e ora non la guardo nemmeno.
direi che le ha chiuse nel modo peggiore, dato che l'immobiliare in Cina ha iniziato a dare segnali di cedimento da oltre un anno. A meno che Lei non sia uscito per tempo. Il punto è che il mercato cinese è troppo appetibile per ignorarlo del tutto, sia per i prezzi che offre sia per le potenzialitá. Ci vuole un po di fegato, tutto qui.
concordo in pieno con casarella, la Cina è il futuro delle borse, il 15% mi sembra un tantino troppo come massimo ma per il resto , tutto ok.
é passato qualcuno (che chiaramente non sopporta chi fa analisi serie) che ha messo non mi piace a tutti con i suoi dieci account farlocchi. pino Gargiulo secondo me è il principale indiziato.
non per nulla dopo 5 minuti aveva nove mi piace ahahah, che bambinone.
Ah perche codeste sarebbero analisi serie? Non comprendi la dicotomia del termine serio..
errare è umano ma perseverare è diabolico è diabolico.
Prova con le tabelle dell ippica
Cina e Corea occupano oltre il 15 per cento del mio portafoglio, anche se adesso in sofferenza. come tutto il resto, d'altronde ((
ottime osservazioni! Un punto ulteriormente a favore è la politica monetaria non restrittiva che la Cina può permettersi. Di contro il rischio geopolitico Taiwan, e la guerra sulle ADR cinesi quotate a WS. Ad ogni modo tra le diverse tipologie di aziono cinese io preferisco ETF/oicr che trattano le A shares
ciao Francesco! concordo in toto con te.personalmente peso la Cina, nei vari ETF del mio ptf, circa al sette per cento, tutto con aziende differenti.4 per cento con il CSI300, quindi mercato interno.2 per cento con l'EMQQ,quindi internet ed e-commerce 1 per cento con il FTSE all world, quindi aziende a grossa capitalizzazione.per ora non voglio andare oltre in attesa di una stabilizzazione della situazione geo politica,per il resto totalmente in accordo con te (come sempre d'altronde).
È da 18 mesi che nel mio portafoglio la Cina è presente, intorno al 7% di peso, ma i frutti ancora non si vedono. Anzi anche questa percentuale da sola mi ha fatto scendere il controvalore totale del mio asset. Io cmq non demordo e attendo tempi migliori, sperando che Casarella abbia ragione
situazione identica.accumuliamo nel mentre.
Casarello mejo che se da all ippica con tutte quelle tabelle
Intendi anche ETF su azionario paesi emergenti con cina al 20%?
Francesco Casarella è sempre il migliore !...
Bravo Francé … vedi le ferie che funzionano anche se piove…. Fatto 50? Qualche nome?
Sono un paio d'anni circa che la Cina sottoperforma e pertanto offre prezzi interessanti. Inserirla in portafoglio ha sicuramente un senso, ma tramite pac su fondi azionari se non si sa cosa comprare esattamente.Buon articolo comunque.
Bravo come sempre!
Ottimo, articolo molto interessante.
dopo 250 milioni di articoli su SP arriva qualcosa di nuovo...bene!
👌🏻
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