Azioni value e di società che producono cassa

Pubblicato 10.03.2022, 08:24
Aggiornato 12.01.2022, 13:50

Alle 14:30 parla la Lagarde
Se le stime dovessero essere confermate, l’inflazione USA farebbe un ulteriore balzo in avanti portandosi appena sotto la soglia dell’8%, che giustificherebbe un rialzo di 50 bp a marzo (in realtà, Powell ha già detto che sarà di 25 bp). In Europa è attesa invece la prima conferenza stampa della BCE dallo scoppio della guerra, fissata per le 14:30.
 
Questi i contorni dello scenario
Vediamo i contorni dello scenario che attende le dichiarazione del presidente. Da qualche giorno la volatilità sui mercati è in fase di rallentamento (anche se si mantiene nettamente al di sopra di quella media degli ultimi sei mesi), l’euro si è fortemente indebolito contro il dollaro, portandosi ai minimi degli ultimi 22 mesi, i rendimenti dei bund tedeschi a 10 anni sono tornati negativi e dall’inizio delle ostilità i mercati azionari sono crollati. Nell’ultimo meeting la BCE aveva annunciato la fine del programma PEPP e la sostituzione con il più blando sistema standard APP, all’esaurimento del quale avrebbe cominciato a progettare il rialzo dei tassi. Chiaro che ora di fronte ad un aumento del rischio di stagflazione gli investitori si interrogano su quale sarà la politica economica di fronte all’accelerazione dell’inflazione, posto che la sola politica monetaria poco o nulla può fare di fronte ad un aumento dell’inflazione da costi.
 
Flessibilità operativa sarà la parola d’ordine
In questo scenario, quello che ci aspettiamo sul fronte monetario è che oggi la Lagarde confermerà il percorso di normalizzazione assicurando nel contempo la massima flessibilità operativa. Questo significa che la BCE terminerà gli acquisti di emergenza pandemica PEPP a marzo e aumenterà gli acquisti di attività APP da 20 miliardi di euro a 40 miliardi di euro, ma siamo convinti che eviterà di accennare a possibili date di fine acquisti e inizio di rialzo dei tassi, nel solco appunto della flessibilità operativa. Secondo le nostre stime, le ricadute delle sanzioni finanziarie ed economiche contro la Russia e la conseguente modifica delle dinamiche economiche Europee, dovrebbero portare ad uno spostamento della fine degli acquisti intorno alla fine dell’anno. Sul fronte economico, ci aspettiamo che le previsioni trimestrali aggiornate della BCE prevedano una crescita più bassa e prezzi al consumo più alti rispetto alle attese di fine gennaio.
 
Azioni value e società che producono cassa tra gli investimenti
Con questo scenario, riteniamo conveniente privilegiare gli investimenti in beni reali rispetto alle azioni growth, che soffriranno di più della contrazione della crescita economica. Importante appare anche l’attività di stock-picking, privilegiando quelle imprese in grado di traslare sui prezzi di vendita i maggiori costi di produzione, difendendo i loro margini. In altre parole quelle che producono cassa.
 
 

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