Per tutto il 2023, i rendimenti dei buoni del Tesoro italiani a 10 anni sono stati superiori al 4%.
Attualmente i rendimenti sono di poco superiori al 4,4%, ma sembrano tendere al rialzo.
Il momento in cui i rendimenti raggiungeranno nuovi massimi potrebbe segnare l’inizio del disfacimento dell’eurozona.
Il collasso fiscale dell’Italia danneggerà la credibilità della BCE e dell’UE che è forse tutto ciò che si frappone tra il punto in cui ci troviamo oggi e l’abisso.
L’Italia è stata una buona allieva della classe di economia neoliberista del FMI: tra il 1992 e il 2009, ha implementato le più severe misure di consolidamento fiscale di tutti i paesi dell’UE, compresi forti tagli alla spesa, la liberalizzazione dei mercati del lavoro e un giro di vite dei suoi sindacati.
Il costo di queste riforme non ha ancora scoraggiato i successivi governi, nonostante il precipitoso declino del tenore di vita.
La nota più dolente è quella degli stipendi:
L’Italia è l’unica economia dell’UE in cui i salari reali hanno registrato una crescita negativa dal 1990.
Uno schifo.
Nel 2000 il tenore di vita italiano era paragonabile a quello tedesco.
Oggi il reddito pro capite italiano è inferiore del 20% a quello tedesco.
Una società che una generazione fa era molto ricca, si è deteriorata rapidamente.
Oggi più di un italiano su cinque vive in povertà.
Quasi il 10% della popolazione (5,6 milioni di italiani, di cui 1,4 milioni di bambini) vive oggi in povertà assoluta e la popolazione è diminuita di quasi il 2,5% dal 2014 (da 60,346 milioni a 58,851 milioni di oggi).
Ebbene, tutto quel dolore deve aver fruttato qualche guadagno? Beh, non così tanto.
L’Italia ha ceduto totalmente la propria sovranità alla NATO e all’UE (leggi, BCE).
La nostra politica estera è dettata dalla NATO e la nostra politica economica è quasi interamente nelle mani di Christine Lagarde.
Ricordiamo che l’Eurozona è quasi andata in pezzi in circostanze simili nel 2010-2012.
All'epoca, Berlusconi voleva portare l'Italia fuori dall'Eurozona e riportare la valuta nazionale, in modo da riottenerne il controllo.
Ma fedele ai valori democratici dell’Europa, il vecchio Mario Draghi, orchestrò rapidamente la cacciata di Berlusconi e segnò il destino dell’Italia sulla nave che affondava che è l’UE.
Il governo di oggi guidato dalla Meloni è completamente sottomesso alla BCE.
Né l’Italia né il resto dell’UE sono in grado di sostenere un’altra crisi finanziaria simile a quella del 2008.
Il piccolo negozio degli orrori dell'UE riserverà molte "sorprese" nei prossimi mesi. Probabilmente vedremo i rendimenti salire vertiginosamente e il valore delle obbligazioni crollare insieme all’euro.
L'alternativa dalla classe parassita dominante fin dai tempi dell’Impero Romano è quella del caprio espiatorio:
Lanciare l’allarme “nemici alle porte” e orchestrare una grande guerra.
È proprio il tipo di emergenza che aiuta sempre l’establishment al potere a deviare la rabbia della gente lontano dalla propria cattiva gestione e verso un nemico esterno che potrebbe essere incolpato di tutti i loro problemi.
Fortunatamente per gli oligarchi degenerati d’Europa, c’è un dittatore malvagio nell’est che potrebbe fare al caso suo.
Ma speriamo che gli italiani e gli europei riescano a guardare oltre al muro delle bugie.
Investire in Italia è praticamente impossibile in queste circostanze.
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