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Giornata importante per il forex: BCE, dati USA, Cina e altro ancora

Pubblicato 16.07.2020, 08:14
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Rassegna giornaliera sul mercato forex, 15 luglio 2020

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.

Gli utili aziendali, i dati sui nuovi contagi e le speranze per un vaccino hanno dominato le prime pagine oggi. Domani la situazione sarà diversa, con un calendario fitto di eventi importanti per i mercati. Infatti, quasi tutti gli eventi più rilevanti della settimana si svolgeranno nelle prossime 24 ore.  Inizieremo con i dati australiani sulla disoccupazione e con il PIL cinese del 2° trimestre, a seguire, i dati sul lavoro britannici, l’annuncio di politica monetaria della Banca Centrale Europea e, infine, le vendite al dettaglio USA. Il cambio EUR/USD è salito ad un massimo di 4 mesi in vista della decisione sul tasso di interesse, ma ha chiuso la giornata vicino ai minimi. Il biglietto verde è sceso contro tutte le principali valute tranne il franco svizzero, che è sceso dopo essersi consolidato per gran parte della settimana.  È insolito vedere franco svizzero e yen con andamento divergente, ma i timori sui dati potrebbero contribuire alla debolezza del cambio USD/JPY.

Si prevede un deciso rallentamento per le vendite al dettaglio negli USA, dopo il balzo del 17,7% registrato a giugno. Le spese dei consumatori dovrebbero essere aumentate viste le riaperture di giugno, ma il Johnson Redbook ha riportato dei consumi più deboli. L’indice manifatturiero della Fed di Philadelphia dovrebbe salire dopo l’aumento maggiore del previsto del sondaggio Empire State specialmente dopo che la produzione industriale è salita più del previsto. Dati più forti dovrebbero aiutare il rally del cambio USD/JPY, ma c’è una resistenza tecnica significativa tra 107,40 e 108,00. La Federal Reserve ha rilasciato il suo Beige Book e quasi tutti i distretti hanno mostrato una crescita dell’attività, ma ci sono state delle visioni pessimiste, come nel caso di St. Louis.

Si prevedono dati positivi dalla Cina, con una ripresa del PIL nel secondo trimestre. La Cina è andata in lockdown nel primo trimestre e la chiusura delle attività economiche ha determinato una contrazione della crescita pari al 6,8%. Tuttavia, nel 2° trimestre le restrizioni sono state allentate e questo dovrebbe comportare una sensibile ripresa della crescita. Anche per le vendite al dettaglio si prevede un rimbalzo. Il dollaro australiano è salito al massimo di un mese oggi, ma gli economisti si aspettano una ripresa modesta del mercato del lavoro a giugno. Si prevede un aumento di 100.000 posti di lavoro, ma in base ai dati PMI, nel settore manifatturiero e in quello dei servizi sono state riportate ulteriori perdite occupazionali. Il dollaro neozelandese è schizzato dopo aver visto lievi rialzi negli ultimi 4 giorni. I dati sull’IPC del primo trimestre sono attesi per stasera e nonostante l’aumento dei prezzi delle materie prime, i prezzi dei generi alimentari sono scesi nel 1° trimestre.

Il dollaro canadese è salito in maniera decisa dopo che la Bank of Canada ha lasciato i tassi invariati. La banca centrale ha dichiarato che l’economia sta migliorando con l’allentamento delle restrizioni. Vede una contrazione del PIL del 43% nel 2° trimestre ma una crescita del 31% nel 3° trimestre, con un ritorno ai livelli pre-COVID nel 2022. Tuttavia, il governatore Tiff Macklem ha chiarito che i tassi resteranno tali a lungo. Sarà una lunga via quella della ripresa (specialmente visti i problemi degli USA) e la banca centrale vuole vedere una prova della sostenibilità della ripresa. Vista l’incertezza negli USA, le previsioni caute della BoC non ci soprendono, ma il rialzo del loonie ci indica che gli investitori hanno accolto positivamente la valutazione migliore dell’economia da parte della banca centrale.

Si prevede una decisione analoga sulla politica monetaria della Banca Centrale Europea. Durante l’ultimo vertice tenutosi a giugno, la BCE ha aumentato il programma di acquisti per l’emergenza pandemia (PEPP) di 600 miliardi di euro ed ha prolungato la durata del programma di acquisti fino a giugno 2021. Questa mossa ha avuto lo scopo di proteggere l’economia da una contrazione più forte. Dando un’occhiata alla tabella seguente, gli sforzi hanno dato degli esiti positivi. I miglioramenti sono dovuti perlopiù al successo dei paesi europei nel controllare la diffusione del COVID-19 e alle conseguenti riaperture. La BCE sarà felice di questi risultati ma sarà in ansia per ciò che sta accadendo fuori. Un cauto ottimismo sostenuto da dati positivi potrebbe aiutare l’euro a mantenere i guadagni. 

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