Market Brief
Come ampiamente previsto, la Fed ha ridotto il ritmo degli acquisti mensili di bond di altri 10 miliardi di USD, ribadendo l’appropriatezza di tassi d’interesse bassi per un periodo di “tempo considerevole” dopo la fine del programma di acquisto di bond. L’USD accusa un calo generalizzato; l’indice DXY è sceso a 79,507 per la prima volta dall’11 aprile.
I cross con lo JPY non hanno reagito granché al FOMC. Il sentiment rimane neutrale e i livelli tecnici sono piatti. L’USD/JPY ha continuato a trovare buone richieste sopra 102,00 a Tokio, anche se discrete offerte per opzioni in scadenza oggi si susseguono sotto 102,00/101,50. Al rialzo, la resistenza chiave continua a essere il massimo della nuvola giornaliera di Ichimoku (102,84). L’EUR/JPY passa di mano all’insegna di lievi toni rialzisti man mano che l’EUR si rafforza. S’intravede un supporto sopra la base della nuvola giornaliera di Ichimoku (141,19).
Ieri l’EUR/USD è rimbalzato da 1,3775 (appena sotto il nostro supporto chiave a 1,3781). Sebbene le stime sull’IPC di aprile abbiano deluso le attese, la lieve ripresa dallo 0,5% allo 0,7% a/a ha mitigato le scommesse su una BCE colomba. L’EUR/USD si è imbattuto in offerte a 1,3880 dopo il FOMC, infrangendo finalmente la resistenza all’apertura dei mercati europei di stamattina. Gli indicatori di trend e momentum stanno acquisendo ritmo al rialzo. La resistenza chiave di breve termine rimane a 1,3906 (massimo di aprile), seguita da 1,3967 (massimo 2014). Sopra questi livelli s’intravedono gli stop. L’EUR/GBP ha mostrato un netto supporto a 0,82000, ma i livelli tecnici rimangono marginalmente ribassisti. Stando all’analisi del MACD, una chiusura giornaliera superiore a 0,82250 dovrebbe migliorare il sentiment.
Il cable ha esteso i guadagni, raggiungendo un nuovo massimo pari a 1,6901 dopo il FOMC, il trend rialzista si sta rafforzando. L’inclinazione è nettamente rialzista, mentre l’RSI a 30 giorni è al 70%, soglia d’ipercomprato. Un’eventuale delusione dai dati (PMI, crescita M4, crescita dei crediti) dovrebbe fornire motivazioni per correggere al ribasso prima del dato NFP di venerdì. L’interesse a comprare dovrebbe rimanere pressante sopra 1,6763/66 (base della fascia di breve termine / media mobile a 21 giorni).
In Australia, l’indice manifatturiero AIG è sceso da 47,9 a 44,8 punti ad aprile (minimo da luglio), a causa del calo di nuovi ordinativi e del rafforzamento dell’AUD. Le vendite diffuse di USD hanno compensato le cifre sfavorevoli. L’AUD/USD oggi testa la resistenza a 0,9300, anche se il trend ribassista probabilmente frenerà il rialzo in zona 0,9325 / 39 (media mobile a 21 giorni / 38,2% di Fibonacci sul calo in atto da ottobre 2013 a gennaio 2014) prima del dato NFP.
Il calendario economico di oggi prevede la pubblicazione di: credito al consumo netto, prestiti in titoli su abitazioni, approvazioni di mutui di marzo, come pure massa monetaria M4 m/m e a/a e PMI manifatturiero di aprile nel Regno Unito; richieste iniziali e continue di disoccupazione, aggiornate rispettivamente al 26 e al 19 aprile, redditi e spese personali, deflattore PCE m/m e a/a, PCE di fondo m/m e a/a di marzo negli Stati Uniti; PMI manifatturiero di aprile in Canada e negli USA; indici ISM manifatturiero e dei prezzi pagati di aprile, e spese per le costruzioni di marzo negli Stati Uniti.
Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd