Le Whale hanno "manipolato" il mercato ancora una volta? Bitcoin perde 8 mila dollari in pochi minuti, liquidando più di 1 miliardo di dollari.
Facciamo un passo indietro
Ci siamo lasciati agli inizi di agosto quando segnalavo la "Bitcoin Season" (quel periodo temporale in cui c'è una migliore performance da parte della principale
criptovaluta rispetto all'intero mercato. Viceversa, l'Altcoin Season che si ha quando il 75% delle prime 50 monete ha un rendimento migliore negli ultimi 90 giorni. Precisavo che per il Bitcoin ci sarebbe stato un forte rialzo, ergo riaffermare il suo predominio rispetto a tutte le altre Altcoin.
Da lì in poi c'è stata la svolta, il prezzo ha toccato e superato la resistenza in area 32200 dollari usandola come supporto per arrivare a 35 mila, altra resistenza che perdurava dal mese di Giugno. Successivamente, ha testato più volte il prezzo psicologico dei 40 mila dollari. Indicavo che il prezzo si trovava in una fase di accumulo, situata in area 42000$ circa e infine a quota 46500$. In quest'ampia area, tra i 42 e 47 mila dollari, si giocava "tutto". Infatti nel mese di Agosto abbiamo visto il prezzo ritoccare il prezzo psicologico dei 50 mila dollari fino alla "rottura" al rialzo, arrivando in area 52600 dollari circa il 6 Settembre.
Il 7 Settembre, poco dopo che l'asset ha perso il supporto psicologico a 50 mila dollari, Bitcoin è crollato "vertiginosamente" sotto i 43 mila dollari per poi recuperare e consolidarsi a 46 mila dollari circa.
Ma cosa è successo?
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Una liquidazione di "massa" dei trader, con un'eccessiva leva finanziaria, avrebbe causato questo crollo. Infatti, sempre più persone nell'ultimo periodo si stanno
avvicinando "con un certo interesse" verso la speculazione su prodotti "derivati" come i Futures (contratti che impegnano ad acquistare o vendere in futuro ottenendo grandi opportunità di leva che moltiplicano i profitti o portano grandi perdite) e Perpetual (sono simili ai Futures, con la caratteristica di non avere una scadenza e sono i derivati con maggiori volumi scambiati) e in questi ultimi mesi, vedendo la moneta digitale sempre al rialzo (i trader speculavano), c'erano
state poche liquidazioni (che poi si sono avute, con cifre record, in questi giorni). Da non sottovalutare il lancio del programma "Lend" in cui Coinbase (NASDAQ:COIN) offre un rendimento annuo del 4% sull'USD coin che paradossalmente fa "concorrenza" ai meno redditizi "conti di risparmio" (infatti la SEC minaccia azioni legali).
Il "sell-off" è stato causato anche dai "grandi" investitori da poco arrivati sul mercato che hanno venduto. Ciò ci fa capire che i "derivati" uniti alle "Whale" sono qualcosa di spaventoso per il "medio-investitore", che da un momento all'altro si ritrova con "grandi" perdite (spaventato), perchè queste tendono sempre (o quasi) a manipolare il mercato.
Tutto ciò proprio quando El Salvador ha riconosciuto la criptovaluta come moneta a corso legale ma "rating Moody's" ha da subito declassato l'affidabilità creditizia
del Paese (protocollo ufficiale ALGO).
"L'esperimento" non è iniziato nel migliore dei modi, infatti il portfolio "Chivo" che i cittadini salvadoregni dovevano scaricare per poter scambiare Bitcoin, e che al momento del primo accesso gli veniva regalato l'equivalente di 30 dollari in Btc, non è apparso sui principali "App Store" rendendolo inaccessibile, e portando al
crollo della moneta stessa (inizialmente motivo principale) ma il Governo di El Salvador invece di andare in "ansia".
Usando tutto il self-control a sua disposizione, ha acquistato altri 150 Bitcoin (a prezzo scontato!) per un totale di 550. C'è da sottolineare che "l'apertura" del governo verso questo asset non è stato totalmente gradito dal popolo perchè, a detta di molti, non può essere utilizzata come una unità contabile affidabile.
Anche altri paesi sono "tentati"
Gabriel Silva, membro del Congresso di Panama, ha infatti presentato la proposta "Cripto Legge: Rendere Panama compatibile con l'economia digitale, la blockchain, i cripto asset e la rete" con lo scopo di dare corso legale al Bitcoin. Ovviamente regolamentando il suo utilizzo e la sua detenzione e utilizzare la tecnologia blockchain all'interno dell'infrastruttura statale ed infine puntare ad espandere l'economia del Paese e ad attrarre investimenti per nuovi posti di lavoro.
Ma non solo, anche in Ucraina il Parlamento ha approvato il progetto di legge "On Virtual Assets" che rende legale la moneta digitale, con regole chiare per il suo
utilizzo. Kiev permetterà l'uso della moneta ai cittadini ucraini per dichiarare il proprio reddito "in beni virtuali" ma per il momento non potrà essere utilizzata per
servizi e pagamento delle tasse, il governo avrebbe l'intenzione di farlo aprendo l'uso ad aziende e privati entro il 2022 una volta che sarà più chiaro il quadro
regolamentare. Inoltre per attrarre nuovi investitori, la nuova legge stabilisce che le imprese che offriranno servizi in cripto potranno avere sede e quindi pagare
la tassazione in Ucraina (e saranno protette dallo Stato), attraverso una licenza di 3100 dollari.
Mentre in Italia?
Il pensiero del Presidente del Consiglio Draghi non è mutato: “Ci penserei attentamente. Un euro oggi è un euro domani. Il valore di Bitcoin oscilla selvaggiamente.
Per questo non chiamerei Bitcoin una valuta. Ma c’è anche un’altra ragione. L’euro è sostenuto dalla Banca Centrale Europea, il dollaro dalla Federal Reserve. Le monete sono sostenute dalle banche centrali o dai loro governi. Nessuno sostiene Bitcoin.”
Intanto gli italiani stanno acquistando sempre più criptovalute
A confermarlo è uno report stilato da Finder, secondo il quale il 21% degli italiani possiede monete virtuali e quelle che sembrano essere più apprezzate sono Bitcoin (10%), Bitcoin Cash (4%), Ripple (4%), Ethereum (3%) e Litecoin (3%). Lo studio ha coinvolto 27 paesi, 42mila intervistati via Google (NASDAQ:GOOGL) (di cui 1.500 italiani). C'è da sottolineare che gli studi condotti sono approssimativi (non sempre è stato possibile sondare un campione rappresentativo della popolazione per tutti i paesi) ma il risultato pone l’Italia al decimo posto (sopra a Stati Uniti e Inghilterra) nella classifica dei Paesi in cui le "monete digitali" stanno diventando rilevanti.
Questo per mettere alla luce il fatto che nonostante ci siano voci "negative" al riguardo, per molte persone, l'idea di possedere una moneta "universale" sta diventando "quasi" una realtà tangibile.
Analizziamo il grafico di Bitcoin:
Il Bitcoin si trova nuovamente nel raggio di prezzo 42 mila - 47 mila dollari, un rifiuto del prezzo psicologico (50 mila dollari) porterebbe ad un ritracciamento
ancora più profondo in area 40 mila dollari. Mentre la rottura di questa "resistenza", nel lungo termine, potrebbe portare il prezzo a recuperare il massimo di Aprile.
In definitiva, la visione resta "LONG", utilizzando Fibonacci possiamo individuare il primo Target a 73 mila dollari e il secondo Target a 80 mila dollari (salvo
sorprese).
Infatti il parametro Spent Output Profit Ratio (SOPR - fornisce informazioni sul sentiment del mercato, sulla redditività e sulle perdite rilevate in un particolare lasso di tempo) è tornato negativo dopo sei settimane, il chè implica che i trader gi scorsi giorni hanno venduto i propri Bitcoin in perdita e che il mercato si trovava in oversold (ipervenduto). Mentre oggi si trova vicino al valore 1 (50 nell'RSI) e quindi si tratta di un'opportunità "buy the dip"? In questi giorni sicuramente potremmo assistere a più di un movimento laterale prima di un eventuale "balzo" verso l'alto.
La moneta digitale ha avuto un processo di crescita progressiva, sovraperformando qualsiasi tipo di "previsione ottimista" e quindi una correzione (anzi più di una) era più che dovuta. Molti hanno percepito il "crollo", avvenuto martedì, come un "falso breakout" ma a dar credito non dovrà essere solo il gran numero di Bitcoin spostati su "Wallet Offline" ma bisognerà che il prezzo ritorni nel breve periodo a testare i 50 mila dollari.
"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo e l'analisi tecnica dei grafici è un punto di vista personale; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico dell'investitore".