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Bitcoin vicino al terzo halving della sua storia, quale sarà l’impatto sul prezzo?

Pubblicato 26.04.2020, 11:16
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BTC/USD
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Sulla base delle previsioni attuali, il prossimo Bitcoin halving sarà intorno al 12 maggio, al raggiungimento del blocco numero 630.000. L’effetto dell’halving sarà il dimezzamento della ricompensa dei miners che passerà da 12,5 a 6,25 BTC. Tale evento dimezzerà la velocità con il quale vengono prodotti nuovi Bitcoin.

Al momento esistono sul mercato circa 18 mln di Bitcoin che rappresentano l’85% dell’offerta monetaria complessiva, nonostante ciò siamo ancora ben lontani dal limite massimo previsto di 21 mln. E’ proprio la sua scarsità a definire la cryptovaluta come “oro digitale”.

Il prezzo del Bitcoin, dopo aver toccato i minimi di periodo in data 13 marzo (ai livelli di aprile 2019), nel giro di un mese ha raddoppiato il suo valore portandosi su una solida area di resistenza.

Analisi BTC/USD

Comparando il prezzo del Bitcoin futures (linea verde) con il futures di oro (linea azzurra) e S&P 500 (linea gialla) possiamo notare come da inizio anno, ed in particolare dal crollo dei mercati iniziato a febbraio a causa del coronavirus, Bitcoin (BitfinexUSD) e mercati azionari abbiano stabilito una correlazione positiva molto prossima ad 1.

Stessa cosa è accaduta anche con l’oro, ma con quest’ultimo solo da metà marzo, periodo in cui è iniziato il rimbalzo dei mercato azionari. Studiando trend e correlazioni possiamo notare come per il momento il Bitcoin si limiti ad essere un vero e proprio asset da inserire in portafoglio, ma che la tendenza sarà quella di legarsi sempre più al prezzo dell’oro, sia per via della sua scarsità, sia come valuta rifugio vista la futura e inevitabile svalutazione delle valute tradizionali causata dell’immensa liquidità inserita sul mercato dalle banche centrali mondiali.

Correlazione BTC - Gold - S&P500

Ma come influirà sul prezzo l’imminente Bitcoin halving?

Alla generazione di ogni blocco (circa uno ogni dieci minuti) i miners ricevono oggi 12,5 BTC, dopo il prossimo halving tale block reward si dimezzerà per la terza volta nella storia della criptovaluta e scenderà a 6,25 BTC. A seguito della riduzione probabilmente molti miners si troveranno costretti ad aggiornare i propri dispositivi o, in alternativa, a spegnerli definitivamente. Continueranno ad esistere perciò solo le aziende disposte a minare Bitcoin con un profitto ridotto ed il mercato tenderà ad essere sempre meno decentralizzato. Vedendo il Bitcoin al pari di una materia prima è come se il breakeven point della criptovaluta si alzasse e molte aziende perdessero quindi interesse a minare Bitcoin per una ricompensa così bassa (nel 2009, quando il Bitcoin venne lanciato, la block reward era di 50 BTC).

Storicamente il prezzo del Bitcoin è sempre aumentato a seguito dei precedenti halving, accadrà anche stavolta?

Sostanzialmente ogni halving riduce l’offerta di monete messe in circolazione rendendo la criptovaluta sempre più scarsa. Prendendo come esempio i casi precedenti, a seguito del primo halving verificatosi il 28 novembre 2012, il prezzo è passato in un anno da 11$ a circa 1000$. Un rialzo analogo si è verificato a seguito del secondo halving avvenuto il 9 luglio 2016, in cui in un anno i prezzi sono passati da 576$ a circa 2500$. Avverrà lo stesso nel corso dei prossimi mesi?

In questi giorni stanno circolando in rete varie teorie sulle future performance del Bitcoin basate sui dati storici dei due precedenti halving che vedrebbero il prezzo della criptovaluta spingersi tra i 40.000 e i 50.000 $ nel giro di un anno.

In tale circostanza dobbiamo considerare però quanto sia cambiato il mondo delle criptovalute negli ultimi anni. Bitcoin è stato senz’altro lo strumento con le migliori performance dell’ultimo decennio, ma al momento ha assunto la forma di un asset a tutti gli effetti con una volatilità che è andata man mano stabilizzandosi.

A smentire le voci di un veloce rally è proprio Jihan Wu, fondatore del gigante cinese del mining Bitmain, il quale ritiene che Bitcoin non partirà con un immediato rialzo dopo il nuovo halving a causa del fatto che l’economia globale è attualmente sotto forte pressione per via del Coronavirus.

Senz’altro questo evento ha nuovamente puntato i riflettori sul Bitcoin, come si evince anche dai google trends in cui il termine “Bitcoin halving” ha raggiunto i livelli di ricerca massimi ai quali si trovava il termine “Bitcoin” quando raggiunse il suo massimo storico nel 2017.

A sottolineare l’interesse su Bitcoin da parte degli investitori è stato anche il CEO di Coinbase Brian Armstrong il quale ha evidenziato come il 15 aprile i depositi su Coinbase per l’importo di 1.200 $ sono saliti dallo 0,1% allo 0,4%, ciò fa pensare che una parte dei cittadini americani abbia investito l’intero sussidio anti-coronavirus ricevuto dal governo per l’acquisto di Bitcoin.

Vista la situazione economica globale, l’attuale stabilità del prezzo del Bitcoin e le importanti resistenze che presto arriverà a testare, è difficile stabilire se il prossimo halving dia inizio ad un’impennata dei prezzi o sia semplicemente un non-evento già scontato. Una variabile positiva arriva tuttavia da un’analisi della stagionalità dei prezzi del Bitcoin nella quale i mesi tra aprile e luglio sono quasi sempre stati positivi per la criptovaluta e il prossimo halving ricadrà proprio in questo intervallo temporale.

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