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I negoziati commerciali continuano a rappresentare il mover principale dei mercati, in particolare permane l'incertezza su come il Canada vorrà porsi rispetto all'accordo commerciale maturato tra Stati Uniti e Messico.
Un fallimento potrebbe significare tariffe in aumento su esportazioni di prodotti come le automobili.
Autorevoli indiscrezioni vorrebbero un Canada pronto a fare concessioni pur di far parte di un nuovo accordo e il tempo rappresenta un fattore importantissimo visto che il Congresso dovrà prima ratificare la cessazione del NAFTA e poi avrà 90 giorni per approvare un nuovo testo.
I mercati sono in attesa di notizie ulteriori, soprattutto sono in attesa di capire cosa accadrà tra USA e Cina, in questo contesto il dollaro ha continuato a perdere terreno e in queste prime ore di contrattazione della sessione europea sembra in cerca di un supporto.
Qualsiasi risultato positivo per il rischio potrebbe spingere ulteriormente al rialzo le azioni e al ribasso il biglietto verde, tuttavia la complessità di tali dispute commerciali lascia le porte spalancate a ogni eventualità.
Nel frattempo la giornata di ieri ha portato ad una crescita dei rendimenti obbligazionario, seppur come ricordato anche ieri la curva si stia appiattendo in modo rilevante. Stamane si registra un lieve calo, ma secondo gli analisi qualora il Canada dovesse subentrare nel nuovo accordo commerciale si potrebbero registrare accelerazioni al rialzo.
Wall Street ha chiuso la giornata di ieri appena sopra la parità con l’SP 500 a 2897 punti e con i futures in rialzo durante la notte c’è stato un certo ottimismo anche sul versante asiatico ( Nikkei + 0,2%).
I mercati europei hanno aperto al rialzo, ma in questo momento stanno ripiegano con decisione dai massimi di giornata.
Nel forex, è interessante vedere come il dollaro australiano sia il più debole anche a causa di uno yuan cinese si è anche indebolito.
Il CAD, invece, è il più forte proprio per le indiscrezioni di cui s’è detto in apertura.
Nelle materie prime sia l’Oro che il Petrolio sono in fase di consolidamento dopo i recenti guadagni.
Sul fronte macro economico è un’altra mattinata europea tutto sommato tranquilla ed è chiaro che l’attenzione è tutta rivolta verso la seconda lettura del PIL USA del secondo trimestre.
Il dato atteso parla di un + 4,0%, ma qualsiasi dato che si avvicini a tale livello verrà considerato forte.
Attenzione alle scorte di petrolio delle 16:30 per le quali si prevede un leggero calo pari a -0,4 milioni di barili (dopo il grande draw down di -5,8 milioni di barili della scorsa settimana); i distillati dovrebbero aumentare di + 1,2 m (+ 1,9 m la settimana scorsa), la benzina + 0,3 m (+ 1,2 m la scorsa settimana).